Scheda del documento
Locazione, Instrumentum locationis
Antonio del fu Comino fu Guglielmetto «Bonifantini» di Arcegno di Losone, a nome suo e in veste di tutore dei suoi fratelli Pietro e Giovanni, investe a titolo di locazione e massarizio fino alla prossima festa di s. Martino, poi per sei anni e in seguito secondo la volontà delle parti Zano del fu Guglielmolo «Moralie» di Arcegno di tutti i beni appartenuti a Taddeo «Barogii» di Arcegno, di una casa, con corte, stalla, solai e canve situata in territorio di Arcegno «ad Cellaschum», e di numerosi terreni a campo, prato, vigna, selva e gerbido, nonché alberi di noce e castagno ad Arcegno «ad Fontanam», «in Contrata delo Vegio», «in Contratam de Gieno», «in Gieno», «in Clauxo de Balcono», «ad Puteum», «ad Canevetam», «ad Quadram», «ad Limidazium», «ad Ayrale», «ad Cruinum», «subtus Planum Duranchum», «ad Predazium», «in Silva», «ad Bodorcham», «ad Planum Auche», «in Cortexellis», «in Seruno»; altri appezzamenti a prato, selva e bosco ad Ascona «in Porano», «ad Stillum», «in Viganale» e di alcuni altri fabbricati a Losone «in Cuxello», «in Mexonio», «in Rovadello» e «ad Stalazios» al canone annuo di 15 lire e mezza di denari nuovi da consegnare per s. Martino. Il suddetto Zano è tenuto a ottemperare agli oneri di taglia, di elemosine e di altra natura che gravano detti beni, nonché a mantenere il focolare domestico nella suddetta proprietà «ad Cellaschum».
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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640 mm x 420 mm, 66 righe.
Alcune rosicature di piccole dimensioni nella metà superiore e al margine sinistro, gore di umidità. |
Segnatura
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Archivio Patriziale Losone 30
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