Scheda del documento
Locazione, Instrumentum investiture hereditatis perpetue
Zanolo del fu Baldossio fu Francino «Baldossii de Baldo» di Losone, console del comune di Losone e Arcegno, Martinolo del fu Antonio di Biegno in Valle Veddasca abitante a Losone e Martino del fu Bertramo «Guglielmuzii» di Losone, tutti agenti a nome del comune di Losone e Arcegno, investono a titolo di eredità ed enfiteusi perpetua Zane del fu Filippo fu Lafranco «de Dido» abitante a Golino, di una superficie di terreno in territorio di Losone presso il riale della Val Comora sufficiente affinché detto Zane vi possa edificare una casa installandovi un mulino, una pesta o una folla col diritto di derivare acqua dal riale e di costruire una roggia, al canone annuo di due soldi di denari da consegnare per s. Martino. A detto Zane è riconosciuto un diritto di prelazione, mentre gli sono proibiti il pascolo e la raccolta di legna, erba e strame.
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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830 mm x 355 mm, 112 righe.
Alcune rosicature di piccole e medie dimensioni |
Segnatura
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Archivio Patriziale Losone 39
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