Scheda del documento

4 settembre 1546, Locarno
Vendita, Instrumentum venditionis

Giovanna vedova di Giacomo del fu Ambrosetto «de Biegnio» di Losone e tutrice di Giovanni Antonio, figlio suo e del suo defunto marito, col consenso di Francesco del fu Guglielmolo Varenna di Locarno suo fideiussore, vende a Giacomo del fu Pietro «Marie Sbone (!)», console, a Lorenzo «Augusti» e a Giovanni Antonio del fu Martino «Sorechi», tutti procuratori del comune di Losone, Arcegno e Vosa e agenti a suo nome, ogni diritto di macinare e pestare gratuitamente per uso proprio, che il minorenne Giovanni Antonio possiede, come già i suoi predecessori, in un edificio con mulino e pesta situato in territorio di Losone «ad Resegam illorum de Biegnio», un tempo di proprietà dei «de Biegnio» che lo cedettero poi al comune. Il prezzo della vendita è di centoquindici lire di terzoli, che la venditrice dichiara di aver ricevuto. Questa somma serve quale riscatto parziale di un campo «in Muzono» gravato da un'ipoteca a favore di Battista di Muralto.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
600 mm x 305 mm, 95 righe.
Alcuni forellini risalenti alla lavorazione della pelle nella parte superiore: ampie gore di umidità, soprattutto nella parte superiore sinistra.

Segnatura
Archivio Patriziale Losone 69