Scheda del documento

6 agosto 1544, Losone
Locazione, Instrumentum recognitionis et investiture hereditatis perpetue

Antonio del fu Alberto «de Byegnio» e Antonio del fu Giovanni «Vicarii», entrambi di Losone, procuratori del comune di Losone e Arcegno e agenti a suo nome, e Giovanni Antonio Soreco del fu Martino «de Vachariis», console, e i vicini di Losone riuniti sulla piazza di San Lorenzo, investono a titolo di livello ed eredità ed enfiteusi perpetua Pietro figlio e amministratore degli affari di Guglielmo di Romerio «de Romerio» di Golino, agente per sé e a nome dei suoi fratelli Romerio, Zane e Giovanni, che abitano col padre, di due appezzamenti ora congiunti e circondati da muri, tenuti a prato, campo, vigna e gerbido e sui quali sorge una casa coperta in piode, situati in territorio di Losone «ad Candonum», appezzamenti che il 3 febbraio 1525, quando erano ancora tenuti a gerbido, prato e brughiera, i vicini di Losone avevano concesso a titolo di eredità perpetua a Francesco, figlio emancipato di Daniele «de Seregnio» di Locarno, il quale il 10 maggio 1544 li aveva a sua volta venduti, compreso l'onere di sedici lire di terzoli in favore del comune, ai fratelli Romerio di Golino al prezzo di duemila cinquecento lire di terzoli. Il canone annuo della locazione è fissato in sedici lire di terzoli da versare per s. Martino. In caso di inadempienza, a garanzia del canone saranno impegnati i beni dei conduttori o dei loro eredi.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
750 mm x 480 mm, 117 righe.
Alcuni forellini risalenti alla lavorazione della pelle; numerosi fori di piccole dimensioni dovuti a rosicatura, macchie.

Segnatura
Archivio Patriziale Losone 68