2 aprile 1459, Bellinzona Concessione di riscatto, Instrumentum promissionis et regressus
Giovanni del fu Pietro Cusa di Bellinzona concede ad Antonello del fu Giovanni del fu Goffredo Orelli di Locarno la facoltà di riscattare i beni vendutigli dal detto Antonello e situati nel contado di Bellinzona e della pieve di Locarno «in Monda in fondo buschi de Grissio seu ad Motam Rapparum» nonché nel territorio di Carasso «in Brunerio», «ad Pratum de Plodis seu ad Ripam», «in Vineis» e «in Cogio». I detti beni erano stati locati a Martino del fu Zane «de Calcino» di Calanca, abitante a Carasso, per un canone annuo di quattro lire di terzoli e due galline da versare al detto Antonello, e per la vendita era stato convenuto un prezzo di 500 lire di terzoli, provenienti in parte dalla dote di Elisabetta, figlia di Giovanni di Bologna, abitante a Locarno, promessa sposa del detto Giovanni Cusa. La concessione avviene sulla base dello statuto «de venditionibus factis sub pacto luendi», capitolo 84.