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18 novembre 1463, Bellinzona
Vendita e locazione, Instrumentum venditionis et insolutum dationis; instrumentum investiture livelli

Giovanni detto Longo del fu Zane «de Montiliono» di Monte Carasso, procuratore di Donato del fu Cristoforo Orelli di Moia e curatore dei fratelli Cristoforo e Guarino del fu Tognino, fratello del detto Donato, a tale carica confermato dal commissario ducale e podestà di Bellinzona Bartolomeo Caimi, vende a Pietro del fu Giovanni Magoria, abitante a Bellinzona, un terreno a vigna e campo situato nel territorio di Moia «in Ronchis», al prezzo di 147 lire e otto soldi di terzoli. La vendita avviene a pagamento di una retrovendita fatta il 29 maggio 1462 da Pietro Magoria allo stesso Giovanni detto Longo, agente a nome dei detti Donato, Cristoforo e Guarino, di alcuni beni locati ai medesimi ad un canone annuo di tre congi di vino bianco e due pollastri. La vendita avviene con il consenso di Giovanni Cusa, luogotenente del commissario ducale e podestà di Bellinzona. Pietro Magoria investe a titolo di livello ed eredità perpetua il detto Giovanni, agente come sopra, del detto terreno, ad un canone annuo di tre congi di vino bianco e due polli.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
1160 mm x 210 mm, 143 righe.
L'atto è costituito da due membrane cucite insieme. Alcune macchie e piccoli fori risalenti alla lavorazione della pelle.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Pometta 72