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20 ottobre 1506, Bellinzona
Concessione, -

I coniugi Bernardino Molo ed Elisabetta, figlia ed erede universale del fu Giacomo Magoria di Bellinzona, hanno dato inizio alla ristrutturazione della loro casa in piazza Nosetto, confinante con l'abitazione del consigliere Andrea Ghiringhelli e dello speziale Antonio Maria Rusca, con uno spazio interrato («torbetum unum seu canapetum unum») e alcune colonne di pietra necessarie per edificare la detta casa «ad filum» con le altre due. Il consiglio del comune di Bellinzona aveva concesso loro il permesso di costruzione dello spazio e delle colonne. In seguito il Rusca si era opposto all'impianto di un'ulteriore mezza colonna verso la propria casa. Ora i consiglieri, riuniti in seduta, premesso che il suolo in questione è comunale, concedono ai coniugi il diritto di piantare la mezza colonna e di edificare tra questa e la colonna del Rusca un muretto e qualsiasi altra opera di consolidamento della casa che verrà decisa da una commissione di quattro mastri costruttori.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
360 mm x 355 mm, 31 righe.
Alcuni piccoli fori risalenti alla lavorazione della pelle.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Pometta 212
Edizione
BSB I (1927), pp. 202-203.
Regesto
BSB I (1927), pp. 200-201.