Scheda del documento
Vendita con convenzione, Instrumentum venditionis
Elisabetta del fu Giacomo Magoria di Bellinzona, col consenso del marito Bernardino del fu Giovanni Molo, vende a Lazzaro del fu Zanetto di Soazza e a Martino Bonalini del fu Guglielmo di Mesocco otto terreni situati nel territorio di Monte Carasso «ad Gazium», di Bellinzona «ad Ronchum del Gazio» e «ad Pozarancham de Monte Carassio», e di Sementina «in la Monda», locati il 16 gennaio 1523 ai fratelli Cristoforo e Giovanni del fu Igmino del fu Cristoforo di Piemoretti di Monte Carasso abitanti «ad la Zotam», nel territorio di Bellinzona, e a Domenico loro nipote, figlio del fu Bernardo «de Iacmalo» di Monte Carasso, per un canone annuo di dieci congi di vino bianco, tre staia di castagne pestate e due polli. Il prezzo della vendita è di 714 lire di terzoli. La detta Elisabetta e i suoi eredi si impegnano a pagare in perpetuo le taglie imposte dal comune di Bellinzona sui beni venduti.
(Cfr. ASTi, Pergamene, Pometta 230).
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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495 mm x 340 mm, 56 righe.
Macchie nella parte iniziale e numerosi fori di piccole e medie dimensioni, in gran parte risalenti alla lavorazione della pelle. |
Segnatura
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ASTi, Pergamene, Pometta 234
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