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5 gennaio 1523, Mendrisio
Locazione, Instrumentum investiture

Il priore Benedetto da Bissone e i frati Gaspare «de Barbarinis», Segegio (?) «de Cornu» e Bartolomeo «de Brachis» di Somazzo, agenti a nome del capitolo dei frati di S. Giovanni Battista di Mendrisio, investono il detto frate Gaspare a titolo di locazione novennale, rinnovabile a volontà delle parti, di un mulino con case, cascina e portico, con tre ruote, mole, macina, roggia e «regressu conducendi aquam», con cortile e orto, situato nel territorio di Rancate al Mulino Nuovo, compresi tutti i terreni a questo annessi situati nel medesimo territorio. L'investitura entrerà in vigore allo scadere del termine di locazione al mugnaio Battista «de Rovera». Il canone annuo di locazione è di 12 moggi di formentata di frumento e segale in parti uguali. Il conduttore dovrà tenere e ingrassare a proprie spese, nel primo anno di locazione, due maiali, uno dei quali spetterà al detto convento, e ogni anno dovrà consegnare ai frati tre paia di capponi, otto «centanaria» di fieno di maggio e la metà di noci, due paia di polli e due «centanaria» di gamberi. Le parti si accordano su eventuali migliorie, che verranno stimate per arbitrato, e stabiliscono che le spese per le riparazioni al mulino toccheranno ai frati.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
520 mm x 340 mm, 56 righe.
Fori di piccole e medie dimensioni, uno dei quali risalente alla lavorazione della pelle.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Convento di S. Giovanni Battista (Mendrisio) 32