Zane di Cristoforo del Ponte, procuratore del comune di Bignasco, dichiara sotto giuramento davanti ad Antonio di Pietro Baldessari di Bignasco, luogotenente del podestà e commissario di Vallemaggia e Lavizzara Ambrogio Rusca, che tutti i vicini del detto comune, salvo tre, non sono a conoscenza di eventuali diritti spettanti a Giacomo del fu Zane Giacometti, ai fratelli Giacomo e Antonio, nipoti di detto Giacomo e figli del fu Guglielmo Giacometti di Cavergno, o ai loro predecessori sui luoghi nel territorio di Bignasco chiamati «in Scrusa», «in Blenchis» e «ad Tegietum». Egli aggiunge che, quando alcuni vicini hanno visto i detti Giacometti fare uso dei pascoli in questione, li hanno tollerati evitando di condannarli, ma solo quale segno di benevolenza e non perché abbiano riconosciuto loro dei diritti.
Repubblica e Cantone Ticino
