Parere giuridico del giurisperito Martino dell'Olmo nella lite tra gli uomini di Tegna, Aurigeno e «Verzino», da una parte, e quelli di Verscio, Cavigliano e Auressio, dall'altra, in merito alle pretese di questi ultimi circa la ripartizione delle spese giudiziarie nella causa relativa ai pascoli di Dunzio e Capoli. Egli dichiara che Tegna e Aurigeno devono essere liberati dalle pretese della controparte e che a quest'ultima vadano addebitate tutte le spese giudiziarie se non accetterà la sentenza. Il «consilium» richiama un libello di Verscio, Cavigliano e Auressio, che a sua volta contiene una commissione scritta il 15 dicembre 1479 dal notaio Giovanni Taddeo «de Duno» e un altro atto dello stesso notaio del 10 giugno 1480.