Johannes Schüeli già landvogt di Leventina, Werner Pfyl di Svitto già commissario di Bellinzona e Andreas «Daeggenspalmer» alfiere di Unterwalden, ambasciatori dei III cantoni, e Arnold Winkelried [di Nidwalden], commissario di Bellinzona, pronunciano la loro sentenza nella causa tra la comunità di Biasca, da una parte, e la comunità di Bellinzona, dall'altra, in merito alla richiesta dei biaschesi di essere esentati dal pagamento del forletto sul vino acquistato al di fuori della giurisdizione di Bellinzona e destinato ad uso proprio, analogamente a quanto accade per gli uomini di Claro. I detti giudici dichiarano che i biaschesi sono tenuti a pagare il detto forletto.
Deperdito, pendente: Arnold Winkelried. Nessuna traccia del sigillo di Arnold Winkelried di Nidwalden, commissario di Bellinzona, annunciato nella corroboratio. Rimane la coda di pergamena con la quale era stato attaccato al documento.