Scheda del documento
Codicillo, Instrumentum codicili
Giovanni Gaggini del fu Beltramo, abitante a Mendrisio, detta un codicillo in aggiunta al suo testamento rogato nel 1515. Egli ordina che dopo la sua morte il figlio adottivo Tommasino «de Barazino» di Giovanni Antonio riceva la metà dei suoi beni immobili situati a Coldrerio e Villa e lascia l'altra metà degli stessi beni, insieme ad un ulteriore appezzamento, ai frati del convento di S. Giovanni Battista di Mendrisio, disponendo che questi ultimi celebrino tre messe settimanali in perpetuo in suffragio della sua anima all'altare dei SS. Sebastiano e Rocco nella detta chiesa e che paghino un «supplementum» dell'ancona lapidea fatta dal maestro scultore Tommaso abitante a Como, facendola collocare sullo stesso altare, dipingere e indorare.
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Notai
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Estraente: Martinus de la Turre Mendrisii p.i.a.n. Comi f.q. domini Iohannis Petri ac notarius laudatus et confirmatus per duos ex dominis consulibus Cumane iustitie et per dominos abbates collegii et districtus civitatis Cumarum ad explendum, complendum et in publicam formam redigendum ... omnia et singula instrumenta omnesque cartas, quaternos et scripturas et quecumque iuditiorum acta ac testes tradata et rogata ac imbreviata per Aluisium de la Turre fratrem meum ...
Rogatario: Aluisius de la Turre [Mendrisii] f.q. domini Iohannis Petri, n.p. Cumarum. |
Tradizione e lingue
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Originale estratto da imbreviature (12 gennaio 1525)
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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350 mm x 290 mm, 38 righe.
Cinque fori di piccolissime dimensioni risalenti alla lavorazione della pelle nell'estremità superiore, alcune piccole rosicature lungo i bordi. |
Segnatura
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Archivio Comunale Bellinzona 74 (v.n. A.XIII/15)
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Regesto
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Martinola, Inventario, vol. I, p. 261 (menzione).
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