Scheda del documento
Locazione, Instrumentum investiture et dationis ad hereditatem
Nove vicini di Tegna, riuniti in assemblea per ordine del console Francesco del fu Pietro «Lafrancii de Civio (?)», il quale funge anche da procuratore di quel comune insieme a Martinolo del fu Augusto «Vesparii», investono a titolo di locazione perpetua Antonio del fu Lafranco «de Brugnolis», Antonio di Martinolo «Belloni», Giovanni del fu Giacomino «de Canova», tutti di Aurigeno, e Antonio del fu Somadino di Riveo di Someo, tutti abitanti ad Aurigeno e agenti a nome dei vicini di Aurigeno, del diritto di sfruttare, unitamente a quelli di Tegna, tutti i terreni a gerbido, bosco e pascolo situati sui monti di Dunzio e Capoli. Il canone annuo convenuto è di 20 soldi di denari nuovi, da versare per la festa di s. Martino. Le parti si accordano inoltre sulle modalità di sfruttamento dei terreni in questione e infine gli uomini di Tegna, su richiesta di quelli di Aurigeno, dichiarano di aver ricevuto 96 lire di denari nuovi in pagamento di tutti i diritti concessi.
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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1400 mm x 510 mm, 161 righe.
Il documento è composto di due membrane cucite insieme. Una grande lacerazione ricucita nell'angolo inferiore sinistro, diffuse abrasioni e rosicature di piccole dimensioni. |
Segnatura
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Archivio Patriziale Aurigeno 3
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