Antonio di Pietro Baldassarri di Bignasco, vice podestà di Vallemaggia, su richiesta del frate Silvestro di Balbiano, preposito della casa umiliata di S. Caterina di Locarno, che aveva mosso causa davanti a Guglielmo Cittadini, canonico di Como e vicario generale del vescovo di Como, contro il comune di Someo per rientrare in possesso della metà dell'Alpe Alzasca indebitamente occupata, e che era stato in seguito rinviato davanti a un giudice della Vallemaggia, ordina al detto comune di restituire la metà dell'alpe alla casa di S. Caterina. Segue la relazione di presentazione dell'ordine da parte di Guglielmetto di Zane «Martinii Guilielmetii» di Maggia, «servitor» di Vallemaggia, al console di Someo Togno di Domenico «Riche», del 16 aprile 1513.