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3 maggio 1437, Lumino
Elezione di procuratori, Sindicatus

L'assemblea dei vicini di Castione e Lumino, convocata per ordine del console Zane del fu Martino «de Roncho» di Lumino, designa suoi procuratori Zanne «Pizinum», Alberto «de la Frixa», Antonio «de Cappo», Martino del fu Antonio del Monaco, Giovanni del fu Guglielmo «de Buscho», Giovanni del fu Zane «de Roncho», Zano del fu Simone Calegari e Martino del fu Giovanni «de Buscho», tutti vicini di quel comune, con il compito di definire i confini fra il «territorium comune et vicinoris et comunanziarum», i beni privati e i beni della chiesa di S. Mamete di Lumino, e di piantare i relativi termini in tutto il territorio comunale, affinché chi occupa terre comuni possa venir costretto a liberarle; ai procuratori è inoltre concessa la facoltà di concedere in locazione o in livello perpetuo i terreni di proprietà comunale. Il mandato è valido cento anni, e i detti procuratori si impegnano per mezzo di un giuramento nelle mani del notaio ad assolvere l'incarico in modo imparziale. Infine le stesse otto persone già designate, insieme a Antonio Cusa, Giacomo Avondi, Vincenzo di Cannero, Giovannolo Falchi e Pietro Todeschi, tutti di Bellinzona, vengono nominate procuratori alle cause.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
1115 mm x 225 mm, 184 righe.
Il documento è composto di due fogli membranacei cuciti insieme con filo di canapa. Due fori ricuciti con filo di canapa nella seconda membrana, piccole lacune e lacerazioni lungo il bordo destro, abrasione dell'inchiostro in corrispondenza della parte conclusiva dell'atto e della sottoscrizione notarile. Numerazione a timbro su etichetta (XX secolo): 31.

Segnatura
Archivio Comunale Lumino 8