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18 novembre 1530, Bellinzona
Locazione e convenzione, Instrumentum livelli et pactorum

Il capitolo della chiesa di S. Pietro di Bellinzona, convocato «in stupa canonice dicte ecclesie» per ordine dell'arciprete Antonio Molteni, investe a titolo di livello perpetuo Donnino del fu Pietro «del Monte», console, e altri 5 procuratori della Valle Morobbia, della primizia pretesa dal capitolo nella valle, al fitto annuo di 60 staia di mosto da consegnare per la vendemmia e 60 staia di «mistura» da consegnare per s. Martino. Le parti concordano inoltre che uno fra i canonici di S. Pietro è tenuto a recarsi personalmente in Valle Morobbia o a inviare un cappellano per celebrare la messa o per amministrare la cura d'anime, se richiesto dagli uomini della valle, e fissano la remunerazione a seconda delle località in cui questi si recherà e del genere di servizio prestato. L'atto è stipulato in presenza dei preti Giovanni «de Cappo», rettore della chiesa di S. Mamete di Lumino, Marco Zezio, beneficiato della chiesa di S. Maria di Giubiasco, e Giovanni di Daro, beneficiato della chiesa di S. Paolo di Arbedo, tutti delegati di Giovanni Giorgio Paravicini, vicario generale del vescovo di Como Cesare Trivulzio, che danno il loro consenso.

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Tradizione e lingue
Originale estratto da imbreviature (1562 agosto 20)
Lat.
Caratteristiche esteriori
1030 mm x 375 mm, 120 righe.
Il documento è composto di due membrane cucite insieme. Una rosicatura nella parte inferiore destra e 4 piccoli fori risalenti alla lavorazione della pelle nella seconda membrana; una gora di umidità lungo il bordo superiore della prima membrana.

Segnatura
Archivio Parrocchiale Giubiasco 4
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