Scheda del documento
Interposizioni d'appello e risposta, Instrumentum nullitatis et appellationis ac responsionis
Il 21 luglio 1466 Giorgio «de Retegnio», procuratore del comune di Lumino e Castione, si presenta davanti a Giovanni Capretti, vicario del capitolo maggiore di Como «sede episcopale vacante», e chiede di poter interporre appello alla sede pontificia contro gli ordini emanati e l'interdetto pronunciato dallo stesso vicario nei confronti della comunità di Lumino e Castione per la mancata osservanza di un monitorio emanato nella causa fra il detto comune, da una parte, e Alessio Todeschi e Antonio Magoria, investiti dal capitolo di S. Pietro di Bellinzona, dall'altra, in merito alla riscossione della decima di quei luoghi. Il detto vicario generale afferma di <voler dare risposta alla richiesta in seguito>.
Il 28 luglio 1466 lo stesso Giorgio «de Retegnio» ripete la richiesta a Paolo Cocquio, canonico di Como e vicario generale della chiesa di Como in luogo di Giovanni Capretti, assente dalla diocesi, il quale respinge l'interposizione d'appello in quanto essa è stata presentata dopo la scadenza del termine utile.
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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550 mm x 320 mm, 87 righe.
La pergamena è priva di buona parte del lato destro a causa dell'azione di microrganismi. Ampie macchie violacee per la presenza di microrganismi nella parte destra; un foro risalente alla lavorazione della pelle al centro. Numerazione a timbro su etichetta (XX secolo): 25. |
Segnatura
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Archivio Comunale Lumino 22
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Inserti
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