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28 aprile 1468, Lumino
Locazione, Instrumentum investiture et pactorum

Il prete Beltramino [Avondi], beneficiato della chiesa di S. Mamete di Lumino, investe a titolo di locazione Gaspare del fu Pietro «del Pellera» e Tamo figlio separato ed emancipato di Zanolo di Arbedo, abitante a Lumino, di un terreno a gerbido, sassi e bosco con castagni nel territorio di Lumino «in Silvis Sancti Mametis», in ragione di metà per ognuno, nonché il detto Gaspare di un terreno a vigna con 250 viti e con tre edifici diroccati nel territorio dello stesso comune « <...> ». Il canone annuo convenuto è di due congi di vino o mosto, da consegnare al tempo della vendemmia, di due staia di mistura (segale e miglio in parti eguali) e di due capponi, da consegnare per s. Martino. I detti locatori potranno apportare migliorie sopra i beni concessi fino a un valore di <...>, con patto di ritenzione. La locazione è stipulata con il consenso del prete Gabriele da Gerenzano, beneficiato della chiesa dei SS. Carpoforo e Maurizio di Gorduno, delegato di Guglielmo Mangiarini, arciprete di Voghera e vicario generale del vescovo di Como.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
1380 mm x 300 mm, 130 righe.
Il documento è composto di due fogli membranacei cuciti insieme. Gravi danni lungo tutto il lato destro, che presenta lacune, macchie di umidità e diffuse macchie violacee causate dalla presenza di microrganismi. Piccole rosicature lungo il bordo sinistro. Numerazione a timbro su etichetta (XX secolo): 30.

Segnatura
Archivio Comunale Lumino 27
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