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27 novembre 1489, Lumino
Vendita, Instrumentum venditionis

Il 9 dicembre 1477 Gabriele Neuroni del fu Giovanni Martino, abitante a Bellinzona, agente anche a nome di suo fratello Andrea, ha investito a titolo di eredità perpetua il console Alberto «de Zamphono» di Castione del fu Antonio «Albertelli» e altri 38 vicini agenti a nome del comune di Castione e Lumino, di un terreno a prato e pascolo nel territorio di quel comune «in Pasquariis de la Resega» e di un terreno a prato, gerbido, sassi e bosco «in Buscho de la Gana», vendutigli il giorno stesso, al canone annuo di 15 sestari di «frumentata», quattro carri di legna da ardere e quattro congi di vino o mosto rosso; in seguito, il 5 marzo 1488, i detti fratelli hanno ceduto il «directum dominium» di tali beni e il diritto di riscuotere il detto fitto a Leone «de Burris» del fu Enrico di Corbetta, abitante a Claro, al prezzo di 522 lire e 10 soldi di terzoli. Ora il detto Leone «de Burris» vende a Pietro detto Pedrossio del fu Togno «de la Frixa» di Castione, console e agente in nome dei vicini di Castione e Lumino, i detti terreni e il diritto di riscossione del detto fitto, al prezzo di 522 lire e 10 soldi di terzoli.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
1730 mm x 200 mm, 208 righe.
Documento composto di quattro fogli membranacei cuciti insieme. Fori risalenti alla lavorazione della pelle nella prima, seconda e quarta membrana. Numerazione a timbro su etichetta (XX secolo): 47.

Segnatura
Archivio Comunale Lumino 45