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16 aprile 1422, Locarno
Permuta, Instrumentum cambii seu commutationis

I frati Antonio di Gallarate figlio di Guglielmo, guardiano del convento di S. Francesco di Locarno, Abramo «de Taberius» di Milano del fu Rossino, lettore di detto convento, Stefano «de Turbanus» di Locarno del fu Antonio, Bertramolo del fu Giovannolo «de ***» di Locarno e Giacomino del fu Stefano Guasconi di Locarno, tutti abitanti in detto convento e agenti a nome dello stesso, da una parte, e i fratelli Ambrogino, Francescolo, Simonino, quest'ultimo agente anche a nome del fratello Petrolo, figli del fu Guglielmo «Luati» di Cannobio, dall'altra, procedono alla permuta di beni immobili. I primi cedono ai secondi un fitto di 3 lire di denari nuovi, gravante su un sedime nel borgo di Cannobio «supra Motam de Ripa», e ricevono in cambio un fitto di 3 brente di mosto, alla misura della comunità della pieve di Locarno e Ascona, gravante su un terreno arativo e vignato nel territorio di Minusio «in Buschaliolo» e prodotto nel terreno, locato a Adamo del fu Brazino «de Bogio» di Minusio da Giacomo figlio del fu Corrado Rastelli di Locarno, il 29 gennaio 1415 (v. Convento di S. Francesco 7) e venduto da detto Giacomo Rastelli ai fratelli «Luati» il 6 ottobre 1421.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
770 mm x 540 mm, 90 righe.
Il documento è costituito da due membrane cucite insieme. Nella prima membrana foro risalente alla lavorazione della pelle cucito con filo di canapa, alcuni piccoli fori, dovuti a rosicatura, nonché alcune macchie.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Convento di S. Francesco (Locarno) 9