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2 maggio 1451, Locarno
Testamento, Instrumentum testamenti et institutionis

Giovanni del fu mastro Martinoli Mazaghi di Locarno detta il suo testamento e lascia alla chiesa e al convento di S. Francesco di Locarno un canone di 1 brenta di vino o mosto bianco, alla brenta di Locarno, garantendolo su una vigna nel territorio e «costera» di Locarno a Rogorogno e locata agli eredi della defunta Pomina (?) «olim uxor quondam Antonii Meschini (o Meschini) de Locarno» e figlia di *** di Locarno a 2 brente di vino, e un altro fitto di 1 brenta di vino rosso, gravante su una vigna «ad Voltum del Gallo», per le quali i frati del convento sono tenuti a celebrare annualmente un annuale a rimedio della sua anima e del padre. Stabilisce che venga distribuita alla porta della sua abitazione un'altra 1 brenta di vino rosso proveniente dallo stesso vigneto «de la Volta del Gallo» agli uomini di Locarno il giorno di s. Stefano alla mattina presto o dopo la messa celebrata in S. Francesco in memoria della sua anima. Stabilisce di lasciare 20 soldi di denari nuovi a ogni parente e affine dal lato paterno. Nomina erede universale alla matrigna e suocera Ursina, vedova «olim Martinoli olim patris sui» oppure chiunque decida detta Ursina, a condizione di abitare nelle case del testatore. Infine lascia 1 brenta di vino bianco, gravante sul terreno a Rogorogno alla chiesa di S. Maria in Selva, da distribuire il giorno Pasqua.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
360 mm x 420 mm, 56 righe.
Macchie nel margine superiore.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Convento di S. Francesco (Locarno) 24