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13 marzo 1542, Locarno
Permuta, Instrumentum cambii et permutationis

Il capitolo dei frati del convento e chiesa di S. Francesco a Locarno, convocato al suono della campanella, su richiesta di Ludovico «de Marchatiis» di Locarno, guardiano, e costituito dai frati Antonio «Thome» di Locarno, custode, Vincenzo di Brescia, Antonino di Locarno, Andrea di Vigevano, Angelo di Locarno, e Bernardino «de Martignonibus» di Gambarogno, nonché Giovanni Filippino Orelli e Tognio Tommaso «Britii», procuratori del convento, da una parte, Giovanni Maria detto «Mariota» del fu Giacomello «Burbaglii de Cero», abitante a Burgaglio del Consiglio Mezzano, dall'altra, procedono alla permuta dei canoni. I primi devono a Giovanni Maria un canone di 2 brente di vino o mosto bianco, pagate da Tommaso del fu Pietro «Tamoni Girardi» di Minusio, gravante su un terreno arativo e vignato «a rumpata» con filari nella campagna di Minusio «ad limidum in Tractu de Borencho». I frati ricevono in cambio da Giovanni Maria un canone di 2 brente di vino o mosto bianco, pagato dal detto Tommaso, gravante su due appezzamenti di terreno arativo e vignato «a rumpata» «in Tractu de la Bola» e «ad Ronchum illorum Tamoni de Menuxio».

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
730 mm x 375 mm, 91 righe.
Diversi fori di piccole e medie dimensioni, risalenti alla lavorazione della pelle, nonché alcune macchie.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Convento di S. Francesco (Locarno) 129