Scheda del documento
Arbitrato, Instrumentum arbitramentorum
Nella lite tra il prete Nicolao, agente anche a nome dei fratelli minorenni Taddeo e Giorgio, figli del fu Ag<ostino> Muggiasca di Bellinzona, da una parte, e Gio<van>ni Giacomo Bruneti del fu Antonio, abitante a Bellinzona, dall'altra, Jakob Anna di Uri, commissario e podestà di Bellinzona, arbitro designato dalle parti, dichiara che Giovanni Giacomo Bruneti e i suoi eredi in tempo di grande siccità possono condurre l'acqua al loro mulino e segheria e piantare uno sbarramento («rostam sive passonatam») nel fiume Moesa da una parte all'altra della riva, a condizione che avvenga tra la festa di S. Michele e la festa di S. Andrea, e possono smontare la pescheria («pischeram sive albedam e bartarellum») dei fratelli Muggiasca, i quali però possono montarla nella roggia sotto il mulino e segheria, senza impedimenti e molestie vicendevoli. Infine condanna le parti a versare 3 scudi d'oro per il compenso dovutogli, 1 scudo e mezzo per lo scriba Batthoffer di Uri e un testone d'argento per il castellano del portone e il famulo del commissario.
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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790 mm x 340 mm, 94 righe.
Il documento è composto di due fogli membranacei cuciti insieme con filo di canapa. La metà superiore è logora in più punti e presenta numerose sbiaditure in corrispondenza delle macchie violacee causate dalla presenza di microorganismi, che compromettono in parte la lettura. Nella prima membrana diverse lacerazioni. |
Segnatura
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Archivio Comunale Bellinzona 99 (v.n. A. XVII/3)
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