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26 ottobre 1548, Castione/Lumino
Arbitrato, Instrumentum arbitramentorum

Nella lite tra il prete Nicolao, agente anche a nome dei fratelli minorenni Taddeo e Giorgio, figli del fu Ag<ostino> Muggiasca di Bellinzona, da una parte, e Gio<van>ni Giacomo Bruneti del fu Antonio, abitante a Bellinzona, dall'altra, Jakob Anna di Uri, commissario e podestà di Bellinzona, arbitro designato dalle parti, dichiara che Giovanni Giacomo Bruneti e i suoi eredi in tempo di grande siccità possono condurre l'acqua al loro mulino e segheria e piantare uno sbarramento («rostam sive passonatam») nel fiume Moesa da una parte all'altra della riva, a condizione che avvenga tra la festa di S. Michele e la festa di S. Andrea, e possono smontare la pescheria («pischeram sive albedam e bartarellum») dei fratelli Muggiasca, i quali però possono montarla nella roggia sotto il mulino e segheria, senza impedimenti e molestie vicendevoli. Infine condanna le parti a versare 3 scudi d'oro per il compenso dovutogli, 1 scudo e mezzo per lo scriba Batthoffer di Uri e un testone d'argento per il castellano del portone e il famulo del commissario.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
790 mm x 340 mm, 94 righe.
Il documento è composto di due fogli membranacei cuciti insieme con filo di canapa. La metà superiore è logora in più punti e presenta numerose sbiaditure in corrispondenza delle macchie violacee causate dalla presenza di microorganismi, che compromettono in parte la lettura. Nella prima membrana diverse lacerazioni.

Segnatura
Archivio Comunale Bellinzona 99 (v.n. A. XVII/3)