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11 gennaio 1581, Bellinzona
Vendita, Instrumentum venditionis

Enrico Bonzanigo del fu Bernardino di Bellinzona, procuratore della comunità di Bellinzona, e i quattro procuratori generali della detta comunità vendono a Giovanni Antonio Bonzanigo del fu Bernardo di Bellinzona un appezzamento di terreno prativo, boschivo, sassivo e gerrivo con piante di pioppo, ontano, salice e altri generi, nel territorio di Bellinzona «ad Buschum de la Dobia», secondo l'arbitrato di Airoldo Rusca tra la comunità di Bellinzona, da una parte, e i Rusconi di Giubiasco, dall'altra, del 6 luglio 1560 (v. Bellinzonese 29) e altri due arbitrati degli arbitri Giovanni Rusca e Gabriele Rusca, del 4 luglio 1567 e 19 febbraio 1568. Il prezzo della vendita è di 500 scudi d'oro d'Italia, al computo di 12 lire e 4 soldi di terzoli per singolo scudo. Segue la ricevuta del pagamento di 500 scudi e fitti, registrata nel «libro turchino» della comunità, firmata da Giovanni Antonio Ghiringhelli, cancelliere della comunità [di Bellinzona]. Il 20 dicembre 1641, i fratelli Enrico e Giovanni Battista, figli del fu Giovanni Antonio Bonzanigo di Bellinzona, vendono al luogotenente Francesco Rusconi del fu Bernardo di Bellinzona l'appezzamento di terreno prativo, boschivo, sassivo e gerrivo, al prezzo di 200 scudi.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
1300 mm x 300 mm, 160 righe.
Il documento è costituito da tre membrane cucite insieme. Il documento presenta diverse lacerazioni nel margine destro e sinistro, un foro di piccole dimensioni risalente alla lavorazione della pelle nella prima membrana e un foro dovuto a rosicatura nella terza membrana.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Bellinzonese 33 .1