22 settembre 1587, Bellinzona Vendita, Instrumentum venditionis
I fratelli Giovanni e <A>gostino, figli del fu Stefano «de Toronzellis de Catelano», abitanti fuori Porta Nuova a Bellinzona, vendono a mastro Simone del fu Pietro «della Mengha», console, Donato del fu <...>rono, Donato del fu Bertramo Scalvini, procuratori del comune di Giubiasco, e <Ant>onio del fu Gianni «de Zanatio» di Loro, Pietro del fu Guglielmo «della Palanchina», Domenico del fu Gianni «dell'Antognino» e Ambrogio del fu Domenico detto «Gisser» di Melera, abitante a Giubiasco, consoli e procuratori di Val Morobbia, tutti agenti a nome dei comuni di Giubiasco e Val Morobbia, metà «<pro in>diviso» dell'Alpe Pisciarotondo («de Pezio Rotondo et de Stavello») nel territorio di Bellinzona. Il prezzo della vendita è di <.>50 scudi d'oro.