Scheda del documento
Testamento, Instrumentum testamenti
Dellama del fu Martinolo «Dellame» di Mergoscia di Minusio detta il suo testamento. Egli lascia ai poveri di Minusio in suffragio della sua anima e dei suoi predecessori uno staio di mistura di biada in pane e due brente di vino da consegnare «in prato Lozana», gravanti su un appezzamento di terreno vignato nel territorio di Minusio «ad Ripam». Stabilisce che la moglie Galizia sia «domina mayor» e usufruttuaria su tutti i beni e non possa essere allontanata da casa, a condizione che resti «in habitu viduali et prospitiente honorem ipsius testatoris». Infine istituisce erede universale il figlio Bertramo.
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Notai
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Rogatario: Iorius de Menuxio n.
Estraente: Iohannolus Pongie n. f.q. Antonioli Pongie de Scona, laudatus, constitutus et confirmatus per dominum vicarium et consilium generale comunitatis, plebis Locarni et Scone ad explendum et expleri faciendum et in publicam formam redigendum et redigi faciendum omnes cartas et omnia instrumenta traditas, rogatas et imbreviatas et tradita, rogata et imbreviata per condam Iorium de Menuxio n. |
Tradizione e lingue
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Originale estratto da imbreviature (1435 marzo 12)
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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395 mm x 310 mm, 40 righe.
Piccoli fori lungo le piegature, dovuti a rosicatura, e macchie di umidità. |
Segnatura
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Archivio Patriziale Minusio 10
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Regesto
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F. Kientz, Le pergamene di Minusio, RST n. 20 (1941), p. 468; G. Mondada, Minusio. Raccolta di memorie, p. 489-490.
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