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2 novembre 1447, Faido
Vendita, Instrumentum venditionis et dati

Il prete Zanolo di Chinchengo e i suoi figli Giovannolo e Antonio, avevano venduto a Bernardo «de Mantellis», che abitava ad Altdorf, una canepa «lapidibus astrighata», situata sotto la casa del governo del comune di Leventina a Faido, e un appezzamento di terreno ortivo a Faido, al prezzo di 111 lire di terzoli di denari nuovi, come contenuto nella vendita del 20 febbraio 1432, e locata lo stesso giorno da Bernardo ai detti Zanolo e figli, al canone di 100 libbre di formaggio (v. Leventina 12). Ora Klaus von Beroldingen di Altdorf, curatore e amministratore degli eredi di Bernardo «de Mantellis» di Cannobio, con il consenso di prete Giovannino di Faido del fu Antonio «presbiteri Zanolli» e del fabbro Giovannolo, zio paterno di Antonio, entrambi agenti anche a nome degli eredi di Antonio e di Giovanna, madre e tutrice di questi ultimi, vendono a Hans Kempf, vicario di Leventina, e ai consiglieri di Leventina, i detti beni. Il prezzo della vendita è di 180 lire di terzoli di denari nuovi assegnate a detto Klaus a completa soluzione della vendita, e di 20 lire di terzoli di denari nuovi assegnate al prete Giovannino e al fabbro Giovannolo a completa soluzione delle migliorie effettuate sui beni locati e per i fitti arretrati. Inoltre il curatore Beroldingen procede alla vendita, con il consenso del prete Giovannino e del fabbro Giovannolo, che rinunciano a un diritto sui detti beni e al diritto di riscatto degli stessi, come contenuto in una concessione di riscatto del 21 marzo 1443. Infine gli strumenti di vendita e di locazione rimangono al comune di Leventina, ambedue annullati mediante incisione e viene annullata la concessione di riscatto.

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Notai
Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
610 mm x 400 mm, 72 righe.
Piccolissimi fori lungo le piegature.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Leventina 14
Edizione
MDT Lev., p. 1516-1520, nr. 791.