Repubblica e Cantone Ticino

Nella vertenza tra <il comune e> gli uomini di Arosio, ai quali competono la gestione della chiesa di S. Michele e dei suoi beni, rappresentati dai fratelli Giacomolo e Filippo del fu Mar<tino «Mozini», da Antonio> del fu Alberto «de Arzoto», e da Antonio del fu Mollo, tutti di Arosio, da una parte, e <il prete Antonio «de> Albricis», dall'altra, in merito all'elezione di quest'ultimo a beneficiato e rettore <della chiesa di S. Michele> di Arosio, A<ntonio> «de Salla» del fu Giovanni, arciprete della chiesa di S. Lo<renzo di Lugano, e> Alberto, beneficiato della chiesa di S. Giovanni di Sonvico, arbitri eletti, pronunciano il loro arbitrato. Essi dichiarano che il prete Antonio «de Albricis» è il beneficiato della chiesa di S. Michele di Arosio e condannano quelli di Arosio a versargli <...> ducati d'oro del valore di nove lire ciascuno a saldo dei fitti dei beni della chiesa fino alla prossima scadenza di san Martino; in seguito tutti i beni immobili appartenenti alla chiesa di S. Michele e il loro reddito spetteranno al comune di Arosio che corrisponderà annualmente nove lire di terzoli al prete «de Albricis» finché questi vivrà. Costui dovrà celebrare annualmente una messa nella ricorrenza di san Michele e nel giorno della consacrazione della chiesa, che quelli di Arosio dovranno adeguatamente compensare in cibo e bevande. Con questo accordo il prete «de Albricis» viene tacitato di ogni pretesa nei confronti degli uomini di Arosio, che accettano l'arbitrato, mentre egli lo respinge.