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5 novembre 1488, Bellinzona
Ricevuta e attestazione, Instrumentum confessionis et recognitionis

Franceschina del fu Giovanni detto «Beffe de Silva» Orelli, vedova di Andreolo detto «Rane» Magoria del fu Eusebio di Locarno, madre e tutrice delle sorelle Caterina e Giovannina (tutela del 5 febbraio 1<4>39), aveva investito a titolo di eredità e entifeusi M<inetto> del fu Petrolo «de Aprilis» di Solduno e abitante a Gudo, di 14 terreni nel territorio di Gudo e Moia «ad Male Contonum», «in pratis subtus Rompedas», «in Giosura», «ad Pedemontem», «in Formazano», «in Campolargo», «ad Bolam» e «ad Brughum», al canone di 2 fiorini, al valore di 3 lire e 4 soldi di terzoli per fiorino, e 3 staia di biada di mistura (segale e miglio per metà) allo staio di Locarno, da consegnare per la festa di s. Martino a casa della locatrice (locazione del 7 novembre 1441). In seguito Giacomo del fu Minetto aveva venduto a Giovanni Lorenzo Gandino del fu Giacomo, marito di detta Giovannina, abitante a Locarno, le migliorie su un appezzamento di terreno silvato e boschivo al prezzo di 200 lire di terzoli e subito dopo ne era stato investito al canone annuo di 13 staia di segale e miglio per metà e 1 mina di noci secche da consegnare a Locarno a casa di Giovanni Lorenzo (vendita e locazione del 27 novembre 1466). Inoltre Giacomo aveva venduto a saldo di debiti ai coniugi Giovanni Lorenzo e Giovannina le migliorie di una casa con tetto in piode e solaio nonché un edificio diroccato («canegium»), al prezzo di 60 lire di terzoli, e subito dopo ne era stato investito al canone annuo di 3 lire e 4 soldi di terzoli (vendita e locazione del 10 ottobre 1471). I canoni della prima locazione erano pervenuti a Giovannina, per cessione della sorella Caterina (28 gennaio 1458). Questi beni erano poi stati venduti dai coniugi Giovannina e Giovanni Lorenzo Gandino a Pietro detto «Paragutio» del fu Filippo «de la Porta» abitante a Bellinzona, al prezzo di 603 lire di denari nuovi (28 gennaio 1485). Alla morte di Minetto, i beni locati erano passati ai suoi figli Giacomo e Giovannolo. Alla morte di detto Giovannolo, tre appezzamenti di terreno erano passati alla figlia Caterina, moglie di Giovanni del fu Bartolomeo «de la Cima» abitante a Piancalardo, al canone di 1 staio di mistura allo staio di Locarno e 1 fiorino. Giacomo invece era tenuto a consegnare il canone per la somma di 15 misture, 2 fiorini e 1 mina di noci allo staio di Locarno, così anche i successori Bernardo, Pietro, Minetto, Giovanni, Giacomo, fratelli e figli di Giacomo, e un altro Giacomo figlio del fu Bertramo figlio del primo Giacomo «olim Mineti». Inoltre Pietro detto «Paragutius», da una parte, e Bernardo, agente a nome suo e dei fratelli e del nipote, e Giovanni «de Cima», agente a nome della moglie Caterina, dall'altra, avevano convenuto che il canone dovesse essere consegnato a Bellinzona alla casa di detto Pietro «Paragutii» alla misura e allo staio di Bellinzona e non a quelli di Locarno. Viene perciò disposto che i canoni scaduti siano consegnati come prima e Pietro detto «Paragutio» dichiara di ricevere da Bernardo, dai fratelli e dal nipote, 45 staia di mistura, 1 staio e mezzo di noci secche, allo staio di Locarno, e 6 fiorini, e da Giovanni e dalla moglie Caterina, 3 staia di mistura allo staio di Locarno e 3 fiorini a completa soluzione dei canoni dei tre anni scaduti. Inoltre da ora Pietro «Paragutius», da una parte, e Betramo con i fratelli e il nipote, e Giovanni e Caterina, riconoscono il nuovo canone di 22 staia di mistura, 2 staia di noci secche e 3 fiorini da consegnare allo staio di Bellinzona per la festa di s. Martino a casa di Pietro. Giovanni è quindi tenuto a consegnare 1 staio e 6 quartine di mistura e 1 fiorino, e Bernardo, i fratelli e il nipote 20 staia e 10 quartine di mistura, 2 staia di noci e 2 fiorini.

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Notai
Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
1810 mm x 240 mm, 217 righe.
Il documento è composto da 4 membrane cucite assieme con filo di canapa. Nella prima membrana grosso foro risalente alla lavorazione della pelle nonché una lacuna nel margine sinistro. Rosicature e piccole lacerazioni lungo i margini.

Segnatura
ASTi, Famiglia Antognini 29