Scheda del documento
Locazione, Instrumentum investiture, retentionis, melioramentorum
Il prete Giovanni, cappellano e amministratore di una cappella <...>, investe a titolo di locazione e «collonario nom<ine>» per 9 anni rinnovabili a volontà dalle parti, Pietrone di un appezzamento di terreno nel territorio di Moia «ad Moyrum post ecclesiam Sancti Eusobii», con 227 viti male ordinate, e un appezzamento di terreno «grossive» e vignato «ad lizarios» con una pianta di noci «ad Tictos de Moyro», al canone annuo di 4 congi e mezzo di vino o mosto bianco, prodotto nella terra locata, da consegnare al tempo della vendemmia, e 20 soldi di terzoli, da consegnare per la festa di s. Martino. In esecuzione di una lettera episcopale, Pietrone potrà apportarvi migliorie, piantando e estirpando viti, costruendo muri, piantando piante e anche facendo altri edifici. Il prete Gerolamo, cappellano e delegato del vescovo [di Como], dichiara che Pietrone e i suoi eredi non potranno venir privati dei terreni e in futuro le migliorie dovranno essere stimate da amici comuni, eletti in accordo tra i contraenti.
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Notai
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Tradizione e lingue
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Originale
Lat. |
Caratteristiche esteriori
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995 mm x 190 mm, 147 righe.
Il documento è composto da tre membrane cucite assieme con filo di canapa («in tribus membranis simul sutis»). La prima membrana è priva della parte iniziale e presenta estese lacune nel margine destro e un foro di medie dimensioni, dovuti a rosicatura, che compromettono la lettura. La seconda membrana presenta piccole lacune nel margine destro. |
Segnatura
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ASTi, Famiglia Antognini 37
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