Repubblica e Cantone Ticino

Giovanni del fu Martino «del Macro» di Monte Carasso, abitante a Sementina, agente a nome suo e del fratello Bernardino, Martino del fu Alberto «del Macro olim fratris suprascriti Martini», abitante a Sementina, e Tognina figlia ed erede del fu <..., fratello dei defunti> Martino e Alberto, <figli del fu> Giovanni <«Macri» ... ...>, di Monte Carasso abitante a Sementina e moglie di Bernardino «del Minollo» di Monte Carasso con il consenso del marito, fanno retrovendita ai fratelli Giacomo, Vanetto e Zane, figli del fu Andrea «olim <filii condam> Iacobi de Paghanino» di Piancalardo di un <appezzamento> di terreno a selva, vignato e prativo e a<rativo (?) ... nel territorio> di Gudo «ad Curtem novam», che il nonno Giovanni «Macri» aveva acquistato da Giovanni fratello del detto Andrea [Paganini] al prezzo di 300 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 13 novembre 1526, una pertica di <terreno ...> nel territorio di Gudo «ad Cepum», che Giovanni «[Macri] Martini Mozi» aveva acquistato da Giovanni Paganini al prezzo di 50 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 29 marzo 1527 (v. ASTi, Famiglia Antognini 49), una pertica di terreno arativo nel territorio di Gudo «in Riazollo», che Giovanni «Macri» aveva acquistato da Giovanni Paganini al prezzo di 50 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 23 marzo 1528 (v. ASTi, Famiglia Antognini 50), e un appezzamento di terreno silvato, boschivo e sassivo a Gudo «ad Vallegionem», che Alberto «Macri», padre di Martino e zio di Giovanni e Bernardino, aveva acquistato da Giovanni [Paganini] al prezzo di 60 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 15 luglio 1531. Il prezzo della retrovendita è di 460 lire di terzoli, di cui 200 lire di terzoli già pagate da Giacomo Paganini ad Alberto, ora defunto, come contenuto nella ricevuta dell'8 marzo 1549.