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29 giugno 1532, Bignasco
Rinuncia e locazione, Instrumentum hereditatis

Simone del fu Giacomo Simonini e Alessio del fu Antonio Balzari Arici, entrambi di Bignasco, rinunciano all'investitura che il comune di Bignasco aveva fatto loro a titolo di eredità perpetua il 20 febbraio 1531, di un terreno e altri beni immobili situati nel territorio di Bignasco «in Bessio, ubi dicitur ad Curtum comunis de Bugnascho», «ad Prexam», «ad Silvam comunis in Clauxo Bernardini Zanis Notarii sub strata» e «sub ticto Iohannis Antonii Balsarini ultra riale», per cui essi pagavano un canone annuo di due staia di castagne secche. A loro volta i rappresentanti dei vicini di Bignasco reinvestono Giacomo del fu Zane Bernardi e il detto Alessio del fu Antonio Balzari Arici di tali beni a titolo di enfiteusi perpetua, per il medesimo canone annuo.

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Notai
Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Osservazioni sulla data
Gli elementi della datazione non concordano tra loro: il 29 giugno 1532 cadeva infatti di sabato e non di martedì, come riportato dal notaio.

Caratteristiche esteriori
565 mm x 375 mm, 72 righe.
Un grosso foro centrale risalente alla lavorazione della pelle e altri piccoli fori.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Patriziato di Bignasco 123