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20 gennaio 1452, Bellinzona
Sentenza, Instrumentum preceptorum, sententie et arbitramentorum

Nella causa tra la vicinanza di Leontica, rappresentata in giudizio da Giovanni del fu Guglielmetto «de Vellio» abitante a Leontica, da una parte, e quella di Olivone, rappresentata in giudizio da Zane «de Baboro» di Marzano del fu Guido, dall'altra, relativa ai rispettivi diritti sull'alpe di Stabbio Nuovo, Antonio Muggiasca, giurisperito del collegio degli avvocati di Como, arbitro eletto dalle parti, dopo avere esaminato i documenti prodotti dalle parti, dichiara che i vicini di Leontica possono caricare il detto alpe nei mesi di luglio e agosto fino a 102 vacche da latte e senza limite alcuno per il bestiame minuto, che possono riparare il loro bestiame sotto il portico della chiesa di S. Agata di Campo [Blenio] per tre giorni, lasciando alla detta chiesa il burro prodotto in quell'occasione, e che possono servirsi del legname del bosco per la loro necessità nel tempo in cui scaricheranno l'alpe. Egli libera infine entrambe le parti dal pagamento delle spese processuali, esclusa la somma di quattro ducati d'oro pagati al detto arbitro, che i vicini di Olivone devono rimborsare a quelli di Leontica. I vicini di Olivone, che non accettano la sentenza, interpongono appello al duca di Milano.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
750 mm x 350 mm, 109 righe.


Segnatura
ASTi, Pergamene, Patriziato di Leontica 29
Edizione
Mdt Bl., pp. 1482-1488, nr. 611.