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21 settembre 1478, Riva S. Vitale
Testamento, Instrumentum <...>

Cristoforo «de Patis» del fu Giovanni abitante a Riva S. Vitale detta il suo testamento, e istituisce alcune elemosine al comune di Riva S. Vitale e a quelle persone che assisteranno alle litanie di S. Giorgio di Meride garantite su tutti i suoi beni; egli istituisce un annuale per la sua anima che dovrà essere celebrato da quattro preti nella chiesa di S. Vitale di Riva, i quali dovranno ricevere per questo il pranzo. Il detto Cristoforo lascia inoltre alla moglie Balsarina del fu Matteo detto «Mafialo» Tencalla di Bissone la sua dote e la nomina usufruttuaria di tutti i suoi beni, assegnandole inoltre una casa situata «apud portam dicti testatoris»; alla figlia Giovannina moglie di Pietro di Saronno del fu Ambrogio, abitante a Mendrisio, lascia 100 ducati d'oro a titolo di dote garantiti da beni situati nel territorio di Riva S. VItale, alla figlia Simona moglie di Giovanni del fu Lazzaro di Riva S. VItale 32 lire di terzoli oltre alla dote; infine egli nomina suo erede universale il genero Pietro.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
415 mm x 290 mm, 69 righe.
La pergamena, sbiadita, lacera e assai guasta, è stata riutilizzata come copertina delle imbreviature del notaio Andrea Fossati di Meride degli anni 1495-1497.

Segnatura
ASTi, Pergamene, Mendrisiotto 47