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4 febbraio 1523, Bellinzona
Locazione, Instrumentum livelli

I fratelli Giovanni e Andrea, figli del fu Giacomo Paganini «de Curtenova», avevano venduto a Guglielmo detto «Grepo» di Monte Carasso, abitante a Cugnasco, un campo di 2 pertiche di terreno arativo con due filari di viti nel territorio di Gudo «in Riazolo», al prezzo di 100 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 27 settembre 14<9>8. Del campo i due fratelli furono investiti a titolo di locazione da detto Guglielmo, al canone annuo di 5 staia di castagne da consegnare per la festa di s. Martino, come contenuto nella locazione dello stesso giorno. I due fratelli Giovanni e Andrea avevano anche venduto al detto Guglielmo un appezzamento di terreno prativo nel territorio di Gudo «in Pratis inter duas campaneas», al prezzo di 100 lire di terzoli, e ne erano stati investiti a titolo di locazione, al canone annuo di 5 staia di castagne da consegnare per la festa di s. Martino, come contenuto nella vendita e locazione del 18 settembre 1509. In seguito Battista, erede «insolidum» del fu Guglielmo «Grepo», aveva venduto al prete Francesco Cusa «olim filii quondam domini Iohannis», i beni gravati dai due canoni per un totale di 10 staia di castagne pagati dai fratelli Giovanni e Andrea, al prezzo di 212 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 3 gennaio 1520. Successivamente il prete Francesco Cusa, nelle sue ultime volontà, aveva ordinato ai suoi fratelli Pietro e Giovanni e ai suoi nipoti Giovanni Pietro, Bartolomeo, Gerolamo e Agostino, figli del fu di Filippo Cusa, di versare ai fratelli Giovanni e Andrea 25 lire di terzoli oltre le 212 lire di terzoli, per il maggior valore dei beni. Giovanni e Andrea, che erano stati investiti dei beni, avevano dichiarato di ricevere dai fratelli Pietro e Giovanni e da Giovanni Pietro, agente anche a nome dei suoi fratelli Bartolomeo, Gerolamo e Agostino, 25 lire di terzoli. A seguito di una divisione, Pietro, da una parte, Giovanni, dall'altra, e Giovanni Pietro, Bartolomeo, Gerolamo e Agostino, nipoti di Pietro e Giovanni, dall'altra ancora, avevano diviso <il canone> dei beni lasciati dal prete Francesco, ricevendo Pietro <2 staia> di castagne, Giovanni 4 staia di castagne e i fratelli <Giovanni Pietro>, Bartolomeo, Gerolamo e Agostino altre 4 staia di castagne. Ora tutti gli eredi del prete investono a titolo di locazioni i fratelli Giovanni e Andrea dei beni al canone annuo di 10 staia di castagne pestate, secondo la precedente ripartizione, da consegnare per la festa di s. Martino.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
540 mm x 280 mm, 82 righe.
Lacerazione nel margine superiore e lacune nei margini sinistro e destro, dovuti a rosicatura, nonché due fori di piccolissime dimensioni nel margine inferiore, risalenti alla lavorazione della pelle.

Segnatura
ASTi, Famiglia Antognini 47