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20 maggio 1452, Lumino
Procura, Instrumentum sindicatus et procure

L'assemblea dei vicini di Lumino e Castione, convocata per ordine del console Gottardo del fu Pizino «de Cappo» di Castione, nomina procuratori per la durata di un anno Giovanni detto Vanetto di Codeborgo e Taddeo Muggiasca, abitanti a Bellinzona, Zane «de Stabielo» del fu Pietro, abitante a Camorino, e Giacomo [detto Polo] del fu prete Bertramo «de Horigonibus», abitante a Gorduno, con l'incarico di contrarre un prestito fino alla somma di 100 ducati d'oro da impiegare nella lite in corso contro il comune di Claro in merito ai confini tra i rispettivi territori e di stipulare un compromesso con lo stesso comune di Claro. I detti vicini nominano inoltre procuratori alle cause gli stessi quattro procuratori, e con loro Pietro Todeschi, Giovanni Martino Neuroni e il notaio rogatario, tutti abitanti a Bellinzona, Brunetto «de Cappo», Adamino di Castione, Giacomo «Zanis Zanoti» di Lumino e Martino del Monaco di Lumino, tutti convicini, nonché Cristoforo Bossi e Antonio Sormani, abitanti a Milano, e i causidici di Como Filosofo Sala, Cristoforo «de Salicibus», Giovanni «Baiacham» e Antonino della Porta.

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Tradizione e lingue
Originale
Lat.
Caratteristiche esteriori
610 mm x 375 mm, 106 righe.
Due fori di grandi dimensioni risalenti alla lavorazione della pelle nella parte superiore; alcune rosicature, in particolare lungo i bordi e le pieghe. Numerazione a timbro su etichetta (XX secolo): 15.

Segnatura
Archivio Comunale Lumino 12