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16 luglio 1375, Intragna
Testamento, Testamentum
Giacomo del fu Martino Grossi di Intragna detta il suo testamento. Egli ordina che venga celebrato un annovale, per il quale il sacerdote celebrante dovrà ricevere ogni volta 12 imperiali, e che il sagrestano suoni la campana. A garanzia di tali disposizioni il testatore designa un appezzamento di terreno campivo nella campagna Intragna «ad Pixolos» a rimedio dell'anima sua, del padre e della madre. Lascia due vacche a Guglielmo Vasallo del fu Martino, al quale erano state pignorate. Stabilisce che vengano distribuiti ogni anno e a ogni bocca due pani ai poveri di Golino e Intragna per Natale. Lascia alla moglie Bertina l'usufrutto di tutti i beni e nomina erede universale il figlio Guglielmo, per metà, e il nascituro o la nascitura della moglie, per l'altra metà. Qualora gli eredi universali non vivano, lascia i suoi beni alla chiesa di S. Giorgio di Golino.
<...> <...> 1375, Intragna
Testamento, Testamentum
Zane <...> detta il suo testamento e ordina ai suoi eredi di distribuire ai poveri di Intragna e Golino due imperiali di pane due imperiali di pane in memoria dell'anima sua, del padre, della madre e dei suoi defunti, e di far celebrare gli annovali ogni anno, per i quali il prete dovrà ricevere 12 imperiali e il sagrestano 3 imperiali. A garanzia di tali disposizioni il testatore designa un appezzamento di terreno vignato (?) con metà «pro indiviso» una casa di piode nel territorio Intragna «ad Chaxatiam». Lascia ai fratelli Madio e Giacomo, figli del defunto Maffino «de Loro» di Intragna, un corte a prato e una casa «pro indiviso» di piode nel territorio di Intragna «ad Piliam», ai poveri di Intragna 4 staia di vino da consegnare sulla piazza di Intragna, ossia 2 staia per Natale e 2 staia per Pasqua, 2 staia di castagne verdi e passate da consegnare nelle festività della Madonna <...> e 4 staia di biada di mistura (segale e miglio per metà) da consegnare ai rappresentanti di Intragna e Golino in pane nelle festività della Madonna <...>. Stabilisce, che i consoli di Intragna e Golino vendano 4 vacche a <...> Antonio «de Loro» del fu Zanini di Intragna per comprare e distribuire il sale agli uomini di Intragna e Golino e, se le vacche non fossero sufficienti all'acquisto del sale, vengano venduti i beni mobili sufficienti al detto acquisto. Lascia alla moglie Bertina 10 lire di denari nuovi oltre alla dote. Egli stabilisce che i consoli e gli uomini di Intragna e Golino distribuiscano il fieno, e comprino una pianeta e un camice alla chiesa di S. Giorgio di Golino. Stabilisce inoltre che la moglie Bertina sia usufruttuaria i suoi beni e che i figli le diano 2 staia di vino da consegnare ogni anno per la festa di S. Giovanni (24 giugno), garantiti sui suoi beni mobili e immobili. Lascia a Francino Novelle di Intragna, abitante a Pedemonte, 4 lire di denari nuovi che detto Francino gli deve, secondo un riconoscimento di debito. Infine nomina eredi universali i figli Giacomo e Antonio, e se dovessero morire nomina erede Madio del fu Maffeo «de Loro», il quale è tenuto ad abitare nella casa del testatore, ma se questo non volesse abitarci e non volesse pagare i lasciti, il testatore stabilisce che tutto sia lasciato al comune di Intragna.
2 febbraio 1376, Intragna
Locazione, Instrumentum hereditatis
Mineto detto «Ceretus» del fu Zane Gossi di Intragna e Albertolo «de Loro» del fu Mineto «de Loro» di Intragna, procuratori del comune di Intragna e Golino, investono a titolo di eredità Madio del fu Maffeo «de Loro», agente a nome suo e del fratello Giacomo, di diversi sedimi e corti con case, alberi, vigne e altro nel territorio di Intragna e Golino, al canone annuo di 4staia di mistura (segale e miglio per metà), alla misura della comunità della pieve di Locarno e Ascona, 2 staia di castagne verdi e passate, 4 staia vino, da consegnare per la festa di Ognissanti, e 4 annovali ogni anno, da consegnare per Natale. I procuratori dichiarano di avere ricevuto per l'investitura da Madio, agente a nome suo e del fratello Giacomo, 40 soldi di denari nuovi.
15 aprile 1376, Golino
Rinuncia e ricevuta
Giacomino del fu Zane «de Feraria» di Losone e Domenico detto «Feretus» del fu Giacomolo «de Corbelus» di Losone, eredi universali della defunta Bertina moglie di detto Giacomino «de Feraria» e di Elena, moglie di Giacomolo padre di detto Domenico e madre di detto Domenico, e già eredi di Guglielma, sorella [delle dette Bertina e Elena] e figlia ed erede universale per testamento di Domenico di Amedeo «Ferri» di Intragna (v. ASTi, Comune di Intragna 7 e 8), rinunciano nelle mani di Mineto Gossi del fu Zane, Giacomino «Merchadani», Maffeo e Franco fratelli «de Sassello», Albertolo «de Loro», Zane Guglielmo «de Puteo», Augusto «de Loro», Maffeo «de Tempo» e Giacomo del fu Pietro «Fenneti», tutti di Intragna, a ogni pretesa concernente una locazione di cui Domenico «Ferri» era stato investito dai fratelli Maffiolo, Albertolo, Giacomo e Zanolo «de Muralto» del fu Gaffo «de Muralto» di Locarno per un fitto di 3 staia di mistura a favore dei poveri del comune di Intragna e Golino. I detti eredi Giacomo e Domenico dichiarano di avere ricevuto 25 lire dai detti di Intragna.
3 agosto 1376, Golino
Rinuncia e ricevuta, Carta finis et confessionis
Comino «de Feraria» del fu Zane di Losone, erede della defunta moglie Bertina, figlia di Domenico «Ferri» di Intragna, per metà, e Domenico detto «Feretus» del fu Giacomolo «de Corbelus» di Losone, figlio ed erede di Elena moglie di detto Giacomolo e figlia di Domenico «Ferri», per l'altra metà, rinunciano nelle mani dei procuratori del comune di Intragna e Golino a ogni pretesa relativa ai fitti, dei quali il defunto Domenico del fu Amedeo «Ferri» di Intragna era stato investito dai fratelli Albertolo, Maffiolo e Giacomo «de Muralto», e dal defunto fratello Zanolo «de Muralto», figli del fu Gaffo «de Muralto» di Locarno, al canone di 30 soldi di denari e 8 libre di formaggio «stadengi» dell'alpe, da consegnare ogni anno per la festa di s. Martino e gravanti su diversi terreni nel territorio di Golino, come contenuto in una locazione del 8 febbraio 1347. Comino e Domenico dichiarano di ricevere dai procuratori del comune di Intragna e Golino 100 lire di denari nuovi a completa soluzione dei fitti passati e futuri, che detto comune è tenuto a pagare ogni anno a Zanolo erede dei detti fratelli «de Muralto».
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