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20 maggio 1452, Lumino
Procura, Instrumentum sindicatus et procure
L'assemblea dei vicini di Lumino e Castione, convocata per ordine del console Gottardo del fu Pizino «de Cappo» di Castione, nomina procuratori per la durata di un anno Giovanni detto Vanetto di Codeborgo e Taddeo Muggiasca, abitanti a Bellinzona, Zane «de Stabielo» del fu Pietro, abitante a Camorino, e Giacomo [detto Polo] del fu prete Bertramo «de Horigonibus», abitante a Gorduno, con l'incarico di contrarre un prestito fino alla somma di 100 ducati d'oro da impiegare nella lite in corso contro il comune di Claro in merito ai confini tra i rispettivi territori e di stipulare un compromesso con lo stesso comune di Claro. I detti vicini nominano inoltre procuratori alle cause gli stessi quattro procuratori, e con loro Pietro Todeschi, Giovanni Martino Neuroni e il notaio rogatario, tutti abitanti a Bellinzona, Brunetto «de Cappo», Adamino di Castione, Giacomo «Zanis Zanoti» di Lumino e Martino del Monaco di Lumino, tutti convicini, nonché Cristoforo Bossi e Antonio Sormani, abitanti a Milano, e i causidici di Como Filosofo Sala, Cristoforo «de Salicibus», Giovanni «Baiacham» e Antonino della Porta.
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16 aprile 1478, Lugano
Riconoscimento di debito e condanna, Instrumentum obligationis et condemnationis
Stefano del fu Lorenzo Poroli di Lugaggia dichiara di essere debitore nei confronti del notaio Giovanni Donato Castoria di Lugano, agente a nome di Bernardino del fu Bartolomeo Castoria di Lugano, e promette di versare entro Natale 19 lire e quattro soldi di terzoli per una quantità di biada acquistata.
Il vicario di Lugano e Valle Aloisio Origoni condanna il detto debitore a restituire quanto dovuto entro Natale.
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13 ottobre 1491, Monza
Concessione
Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, in risposta ad una supplica presentata dal prete Pietro da Blenio, rettore della chiesa di S. Antonino, autorizza quest'ultimo a procedere alla permuta di un terreno situato nel territorio di S. Antonino «ad Pozonum» con un altro situato nel medesimo territorio «subtus Rippas seu sub Rompedas», appartenente a <Giovanni del fu> Antonio Molo di Bellinzona, marito di Margherita Origoni.
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<13> <ottobre> 149<1>, Monza
Concessione
Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, in risposta ad una supplica presentata dal prete Pietro da Blenio, rettore della chiesa di S. Antonino, autorizza quest'ultimo a procedere alla permuta di un terreno situato nel territorio di S. Antonino «ad Pozonum» con un altro situato nel medesimo territorio «subtus Rippas seu sub Rompedas», appartenente a Giovanni del fu Antonio Molo di Bellinzona, marito di Margherita Origoni.
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