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15 dicembre 1244, Magliaso
Vendita, Carta vendicionis
Marchese del fu Bono di Cureglia abitante ad Astano, vende a Giacomo del fu Alberto «de Bozio» di Miglieglia sette terreni situati nel territorio di Astano «in Crespore», «ad Morinallum», «in Aguaina», «ad Brelium», «ad Vezanum» e «ad Doselum», impegnandosi a far confermare la detta vendita da Contessa, sua moglie. Il prezzo della vendita è di 11 lire e mezza di denari nuovi.
20 febbraio 1395, Como
Locazione e rinuncia, Instrumentum investiture livelli et renuntiationis
Albrico detto Pigiolo del fu Alberto Rusca di Como investe a titolo di enfiteusi e locazione perpetua Ansermolo Avanzini di Curio del fu Martino di un terreno a campo, vigna, prato, selva e bosco, con alberi da frutta, case e mulini, che in altri tempi era un terreno incolto, situato nel territorio di Banco e di Astano «in monte Benascho et in Lugardo», al canone annuo di cinque lire di denari nuovi e due capretti. Il contratto è fatto alla presenza di Simonolo del fu Pagano «de Valente» di Astano, il cui padre era stato investito degli stessi beni dal padre di Albrico Rusca il 22 aprile 1347, e ora Simonolo e Albrico rinunciano a tale investitura.
28 gennaio 1461, Milano
Ricevuta, Instrumentum confessionis
Pigello Portinari di Firenze, procuratore di Sante Bentivoglio di Bologna, dichiara di avere ricevuto da Pietro «de Castano» detto Giudice del fu Giovannino, da Antonio «de Ecclesia» del fu Giacomo e da Guglielmo di Dongio del fu Antonio, agenti a nome della comunità di Val Blenio, ottocento fiorini a titolo di pagamento parziale della somma di settemiladuecento fiorini prevista dalla transazione stipulata (il 12 marzo 1457) dalle parti.
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