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9 aprile 1523, Muralto
Locazione , Instrumentum hereditatis
Loterio del fu Zanolo Muralto di Locarno aveva investito il defunto Giovanni del fu Zane detto «Mondate» di Intragna, abitante a Golino, 3 porzioni su 10 di tutta la decima (montonorum decem montonis tribus totius decime) di Golino e Pedemonte, al canone di un capretto grasso da consegnare per la festa di Pasqua, come contenuto in una locazione del 13 giugno 1435. Giovanni Pietro del fu Filippo «Mondate» di Golino, che succede a Giovanni, aveva venduto a Damello del fu Giovanni Pietro di Tegna, abitante a Locarno, le dette 3 porzioni. Damello aveva emacipato i fratelli Francesco, Giovanni Pietro, Giovanni e Battista, tutti suoi figli, assegnado loro le 3 porzioni di decima. I fratelli Francesco e Giovanni Pietro, con il consenso di Damello, avevano venduto a Guglielmo del fu Romerio di Golino le 3 porzioni di decima, al prezzo di 300 lire di terzoli, come contenuto nella vendita del 1 luglio 1519 (data ok), e detto Guglielmo era tenuto a consegnare un capretto ai fratelli Galeazzo, prete, e Giovanni del fu Battista «olim Ionsermi et olim Luterii de Muralto» di Locarno. Ora il prete Galeazzo Muralto e il fratello Giovanni investono Guglielmo del fu Romerio di Golino di detta decima al canone annuo di un capretto grasso, da consegnare per la festa di Pasqua.
5 luglio 1524, Intragna
Locazione, Instrumentum investiture hereditatis
La vicinanza di Golino e Intragna, convocata al suono della campana, su richiesta di Zane del fu Albertini di Intragna, console di detto comune, investono a titolo di eredità perpetua i fratelli Togno e Domenico del fu Zane «olim Togni Carallis» di Golino di un appezzamento di terreno arativo, prativi e silvato con alberi di castagne nella campagna di Golino «in lo (?) Rerzono (?)» al canone annuo di 3 lire e 4 soldi di denari nuovi in pane di frumento per l'elemosina di detto comune, da consegnare per la festa di Natale, a condizione che Togno e Domenico vendano al comune un campo arativo vicino a detto appezzanento di Zane «Tognini Carallis» che il comune è tenuto ad investire a titolo di eredità perpetua ai detti fratelli.
16 gennaio 1525, Golino
Permuta e revoca, Instrumentum permutationis, liberationis et revochationis
Zane del fu Antonio «de la Platea» di Intragna aveva venduto ad Antonio del fu Maffeo «olim Dominici Togni» di Intragna, abitante a Golino, agente a nome proprio e del fratello Giacomo, un corte prativo con una casa con tetto in piode nella montagna di Golino a «Ravelle», sul quale gravava un canone di 2 staia di biada di mistura (segale e miglio per metà) da pagare ogni anno al comune di Golino, Intragna e Verdasio, come contenuto nella vendita del 24 aprile 1506 (v. Intragna 42). In seguito Antonio del fu Maffeo, da una parte, e Giovanni Pietro, nipote di detto Antonio e figlio del fu Giacomo «Maffei Dominici Togni» di Golino, dall'altra, avevano diviso il detto canone, come contenuto in una divisione del 28 gennaio 1524. Ora i fratelli Giovanni Pietro e Giulio, figli del fu Antonio «Maffei» di Golino, e Giovanni Pietro del fu Giacomo «Maffei Dominici» di Golino, da una parte, e Antonio detto Carro del fu Romerio di Golino, console, i credenzieri e il procuratore del comune di Golino, Intragna e Verdasio, dall'altra, procedono alla permuta dei beni. I primi cedono ai secondi il canone di 2 staia di mistura, gravante sul detto corte, e un appezzamento di terreno arativo e vignato con casa con tetto in piode e una pianta di castagne nel territorio di Golino «ad Zoxatum», sul quale grava un canone un 2 staia di biada di mistura (segale e miglio per metà), cioè uno staio pagato dai fratelli Giovanni Pietro e Giulio e uno staio da Giovanni Pietro del fu Giacomo, da versare ogni anno al comune di Golino, Intragna e Verdasio per s. Martino. In cambio Antonio detto Carro libera i primi dal fitto di 2 staia, gravanti sul corte di «Ravelle», così che possano vendere a qualunque persona il detto corte. Inoltre il console, i credenzieri, il procuratore e i vicini del detto comune revocano e annullano la locazione ereditaria perpetua e accettano l'appezzamento di terreno a «ad Zosatum», sul quale grava un canone di 2 staia di biada.
3 luglio 1525, Ascona
Ricevuta, Instrumentum confessionis
Giovanni Vicari del fu Giovannolo di Fusio in Vallemaggia, abitante a Locarno, dichiara di avere ricevuto da Antonio detto «Caro» del fu Romerio di Golino, console del comune di Golino, Intragna e Verdasio, 40 lire di terzoli a completa soluzione di alcuni fitti.
7 giugno 1526, Locarno
Sentenza, Instrumentum sententie, pronunciationis, declarationis et condempnationis
Hans Burch di Obwalden, commissario di Locarno, nella causa tra il console <...> di Centovalli e Guido «Ardicii de la Raxa», da una parte, e <il comune di Intragna, Golino e Verdasio>, dall'altra, in merito alla montagna «de Cadolognio», definisce i termini di confine, stabilisce che vengano ben scolpite le croci, affinché quelli di Intragna e consorti possano pascolare e quelli di Centovalli non amplino i corti, infine condanna il comune di Centovalli e Guido «Ardicii de la Raxa».
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