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7 luglio 1526, Locarno
Sentenza, Vrtell
Gli ambasciatori dei XII cantoni, su richiesta di Zane «de Rigino», console di Centovalli, agente a nome di detto comune, da una parte, e Domenico «de la Martineta», console di Intragna, Golino e Verdasio, agente a nome del comune, dall'altra, in merito alla lite relativa alla montagna di «Kadalong» e ai diritti di pascolo, in seguito all'appello di Centovalli per la sentenza pronunciata da Hans Burch di Unterwalden, già commissario di Locarno, dichiarano che il comune di Centovalli ha venduto anche i diritti di pascolo al comune di Intragna, Golino e Verdasio. Infine condanna le parti a dividere le spese.
20 agosto 1526, «Montanea de Cadollognio» (Intragna)
Determinazione di confini
Jakob Hebdenring di Basilea, commissario di Locarno, su richiesta di Mirano del fu Domenico «Mirani Martinete» di Golino, console di Intragna, Golino e Verdasio, e Antonio detto Carro del fu Romerio di Golino, procuratore di detto comune, definisce i termini di confine relativi alla lite per la montagna «de Cadollognio» e conferma la sentenza di Hans Burrach (v. Intragna 53) e la sentenza degli ambasciatori dei XII cantoni (v. Intragna 54) a favore di Golino, Intragna e Verdasio.
4 luglio 1527, Locarno
Sentenza, Vrtel vnd declaratyon
Gli ambasciatori dei XII cantoni, su richiesta del console del comune di Intragna, Golino e Verdasio, in merito alla lite con il comune di Centovalli («Hindertheleren») relativa alla montagna di «Kadalöng» e ai diritti di pascolo, di conferma le precedenti sentenze, riconosce che le spese sono state sopportate dal comune di Intragna, e dichiara che quelli di Centovalli devono pagare 50 scudi di pena pecuniaria e aggiungono altri 50 scudi, che però dimezzano, a condizione che non continuino la lite.
19 febbraio 1534, Locarno
Ricevuta, Instrumentum confessionis
Il pittore Giovanni Giacomo del fu mastro Antonio pittore di Gavirate, abitante a Locarno, dichiara di aver ricevuto da Zane Albertini, console di Golino, Intragna e Verdasio, agente a nome del detto comune e della chiesa di S. Gottardo di Intragna, 126 lire di terzoli a completa soluzione per le pitture, le figure e le immagini fatte nella detta chiesa.
(dopo il 12 dicembre 1541), Golino
Vendita e rinuncia, Instrumentum v<enditionis dati et> cessionis nec non cessionis et renuntiationis ac absolutionis
In esecuzione di un arbitrato del 12 dicembre 1541, pronunciato da Anton Auf der Mauer di Svitto, commissario di Locarno e arbitro eletto tra Giovanni <del fu Albertone «olim Iacobi Albertoni» di Golino>, marito di Elena <del fu Giacomo «olim Mafei> Casoni» <di Golino>, da una parte, e il comune di Golino, Intragna e Verdasio, dall'altra, i detti coniugi vendono a Albertino del fu Zane «Albertini» di Intragna, console del comune, Pietro del fu Paolo «Mathee» di Intragna e Pietro del fu Guglielmo «Romeii» di Golino, credenzieri del comune, un terreno recintato prativo e silvato e ora arativo e vignato con pergolato nel territorio di Golino «ad Silvam de intus» detto «Clausitis», del quale Elena e i suoi predecessori erano investiti a titolo di eredità perpetua dal comune. Il prezzo della vendita è di 215 lire di terzoli e 2 staia di biada di mistura, 2 staia di vino e 1 staio di castagna verdi, in base alla stima effettua dagli stimatori della comunità di Locarno e Ascona in esecuzione dell'arbitrato, al computo di 200 lire di terzoli per il prezzo del fitto livellario ossia l'elemosina di 2 staia di biada di mistura, 2 staia di vino e 1 staio di castagna verdi, 5 lire di terzoli per gli stimatori pagati dagli acquirenti, e 10 lire di terzoli per un debito dei detti coniugi nei confronti del comune, oltre al canone dell'anno corrente e alle cibarie degli stimatori, pagate dagli acquirenti. Infine il console e i credenzieri liberano i coniugi dal fitto ereditario.
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