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                     8 maggio 1276, Moghegno                     
                
                Vendita e locazione, Venditio et datum et cessio nomine hereditatis, investitio
                
                    Guglielmo «de Flore» di Moghegno del fu Angelino di Peccia vende e investe a titolo di eredità Guglielmo «Bellonis» di Aurigeno, agente a nome della chiesa di S. Bartolomeo di Aurigeno, di una «flumella» di un campo situato nella campagna di Moghegno «inter Canevallos», al canone annuo di un denaro di denari nuovi, da versare per s. Martino. Il venditore dichiara di aver ricevuto quale prezzo tre lire di denari nuovi. La transazione avviene col consenso di Otta del fu Guglielmo «de la Fontana» di Brontallo, moglie del venditore.
                 
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                     18 novembre 1301, «Varzino»                     
                
                Vendita, Carta vendicionis
                
                    Alberto del fu Giacomo «Riste de Varcino (?)» di Vallemaggia vende a Maffeo del fu Alcherio, agente a nome della chiesa «Beati Bertramei» di Aurigeno, diversi appezzamenti situati in territorio «de Varzino» dove si dice «inter Longos», «ad Pradellum» e «ad Bollam», al prezzo di 26 lire di denari nuovi. Il contratto è stipulato in presenza di Berta, figlia di Gennaio «de Ruolo (?)» di Cevio, moglie del venditore, che accorda il suo consenso.
                 
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                     6 dicembre 1327, Pedemonte (Verscio)                     
                
                Procura alle cause, Sindicatum
                
                    L'assemblea dei vicini di Pedemonte, riunita presso la chiesa di S. Fedele per ordine del console Alcherio «de Sargno» (?), nomina suoi procuratori il notaio di Como Bertramo «de Medasco», Pagano detto «Panacium» di Muralto, Guglielmo Avondi di Locarno, il detto console, Martino «de Gniocho de Cegnia», i fratelli Polino e Giacomino «de Sizanego de Cegnia», incaricandoli di rappresentare il comune di fronte a qualsiasi istanza e nel merito di qualsiasi vertenza in cui esso sia coinvolto.
                 
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                     29 maggio 1328, Aurigeno                     
                
                Locazione, Carta locationis
                
                    Martino Testa del fu Giacomo Testa di Aurigeno, console e agente a nome del comune di Aurigeno, investe a titolo di locazione e massarizio Andrea del fu «Madi de Bolancia (?)» di Pedemonte del pascolo «de Croacedo de Laregio et de Manzascha», al canone di dieci soldi di denari nuovi, da versare entro il primo gennaio successivo.
                 
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                     29 maggio 1328, Aurigeno                     
                
                Locazione, Carta locationis
                
                    Martino Testa del fu Giacomo Testa di Aurigeno, console e agente a nome del comune di Aurigeno, investe a titolo di locazione e massarizio Giovanni del fu Martino «Menuza» di Cavigliano di Pedemonte del pascolo «de Croacedo de Laregio et de Manzascha», al canone di dieci soldi di denari nuovi, da versare entro il primo gennaio successivo.
                 
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