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Ultimo aggiornamento: 19.11.2024, 14:57
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Sorprendentemente dopo una primavera giudicata negativamente dagli operatori turistici, i dati relativi all’ultima indagine congiunturale del KOF raccolti nel mese di ottobre presentano una situazione di relativa stabilità rispetto allo stesso periodo nel 2023. In particolare è il settore alberghiero a valutare con relativa positività la situazione degli affari dell’ultimo trimestre, mentre i ristoratori percepiscono una situazione degli affari in calo. Questi risultati si riflettono sulla domanda, sui pernottamenti e sui volumi di vendita che sono rimasti stabili per gli albergatori, mentre sono diminuiti per i ristoratori. Per il prossimo futuro permane la sensazione di incertezza, in particolare fra i ristoratori che prevedono un adeguamento al ribasso dell’occupazione e una scarsa dinamicità dei prezzi di vendita.
Dopo un 2023 in chiaroscuro, nel 2024 la percezione relativa alla situazione degli affari nel settore turistico ticinese è peggiorata, complici soprattutto le condizioni meteorologiche sfavorevoli dell’inizio della stagione estiva. Infatti, sono in maggioranza gli albergatori e i ristoratori ticinesi che valutano negativamente la situazione degli affari, di conseguenza ne risulta un saldo negativo per tutto il 2024 [F. 1]. A livello nazionale il saldo risulta in peggioramento e, dopo un 2023 ancora positivo, il 2024 è caratterizzato da un saldo prossimo allo zero, con valutazioni negative e positive che si equivalgono.
Osservando la situazione degli affari per comparto si vede che per gli albergatori il saldo è stato negativo nella prima metà dell’anno, in particolare la Pasqua molto piovosa sembra aver influito negativamente. Seguendo i dati delle ultime rilevazioni, si vede che nel corso dell’estate il saldo migliora e torna leggermente positivo nel mese di ottobre. Sembra quindi esserci stata una relativa stabilità nella situazione degli affari se confrontata con l’estate 2023 [F. 2].Questo risultato si riscontra anche osservando i dati della statistica sulla ricettività turistica (HESTA), dove per il mese di settembre il numero di arrivi e di pernottamenti è superiore rispetto a quanto misurato nel 2023.
Per il settore della ristorazione invece il saldo è stato negativo non soltanto nella prima parte dell’anno ma anche nel periodo estivo. In particolare, tra gli ostacoli alle attività maggiormente segnalati dai ristoratori si riscontra la meteo sfavorevole e la domanda insufficiente.
Guardando ai prossimi 6 mesi, i dati dell’ultima rilevazione, mostrano una tendenza alla stabilità: in Ticino il saldo è leggermente negativo, mentre a livello nazionale il saldo è leggermente positivo. A livello di comparti il settore alberghiero ticinese sembra essere più pessimista rispetto al settore della ristorazione, anche perché si va verso il periodo invernale storicamente più difficile per chi opera nella ricettività turistica.
Gli albergatori ticinesi, dopo un anno di valutazioni negative, tornano a fare registrare un saldo leggermente positivo in termini di domanda indicando una relativa stabilità negli ultimi tre mesi. Gli albergatori rimangono però cauti riguardo al futuro, il saldo per le previsioni dei prossimi 3 mesi rimane infatti sostanzialmente nullo [F. 3].
Più nel dettaglio, le valutazioni dei pernottamenti del settore alberghiero confermano i risultati emersi fino a qua in termini di domanda e situazione degli affari. Dopo una prima parte dell’anno giudicata negativamente, in ottobre si osserva una relativa stabilità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo in Ticino è infatti solo leggermente al di sotto dello zero [F. 4]. Le previsioni per i prossimi tre mesi indicano una riconferma della stabilità attuale, grazie a un saldo sostanzialmente nullo.
Per quanto concerne i ristoratori invece la domanda è ancora valutata negativamente: il saldo leggermente positivo a gennaio è poi rimasto inferiore allo zero per tutto il 2024. Anche le previsioni in questo settore rimangono piuttosto caute, con un saldo leggermente negativo [F. 3]. I volumi di vendita della ristorazione ticinese confermano l’andamento della domanda, con un saldo che si è deteriorato nel corso del 2024 risultando negativo sia nel trimestre primaverile, sia in quello estivo [F. 5].
La maggioranza degli albergatori ticinesi valuta il livello di occupazione come adeguato. Nonostante ciò, una quota non trascurabile di alberghi ritiene che nei prossimi tre mesi vi sarà un importante adeguamento al ribasso nei posti di lavoro [F. 6]. Questo risultato potrebbe però essere influenzato dalla stagionalità della domanda, che in Ticino è inferiore nel periodo invernale. Infatti anche negli anni precedenti si osservava una previsione di calo degli effettivi nelle rilevazioni di ottobre e gennaio.
Per quanto riguarda il comparto della ristorazione invece il saldo relativo all’occupazione è vicino allo zero, e così risulta per tutte le rilevazioni del 2024. In previsione sembra invece esserci un adeguamento al ribasso dell’occupazione.
Chiudiamo l’analisi congiunturale per il settore turistico ticinese con l’analisi dell’andamento dei prezzi. Come per l’occupazione, i prezzi nel settore alberghiero cantonale sono legati alla stagionalità della domanda: si registra infatti un calo dei prezzi nei mesi invernali e una crescita in concomitanza con l’inizio della stagione estiva [F. 7]. Questo andamento ciclico lo si osserva in modo più marcato in Ticino, mentre a livello nazionale, risulta meno marcato. In Svizzera negli ultimi due anni la tendenza dei prezzi è sempre stata al rialzo, ma nel periodo più recente, complici anche i risultati emersi sopra, l’andamento si sta stabilizzando.
Nel settore della ristorazione invece, dopo un periodo piuttosto lungo determinato da una continua previsione di crescita dei prezzi, in ottobre la maggioranza dei ristoratori prevede una relativa stabilità per i prossimi tre mesi. È interessante notare che gli andamenti delle previsioni in termini di prezzi sono molto simili fra Ticino e Svizzera.
A cura di Angelo Trotta, Direttore Ticino Turismo
Nonostante un calo rispetto ai record degli anni passati, il bilancio turistico dell’estate ticinese rimane comunque stabile, con i pernottamenti alberghieri che superano i livelli pre-pandemia. Le notti registrate a giugno, luglio e agosto in Ticino fanno segnare un -3,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma si tratta di cifre superiori al 2019 (+1,2%). Alla luce delle condizioni meteorologiche sfavorevoli già durante la settimana di Pasqua e in seguito anche nelle prime settimane estive, nonché della drammatica alluvione che ha colpito in particolare la Vallemaggia, si tratta di un risultato tutto sommato soddisfacente. Rispetto all’anno precedente, è in crescita il numero di turisti provenienti da alcuni mercati esteri dopo gli anni segnati dalle restrizioni di viaggio: il dato dei tre mesi estivi segna un +10,8% di turisti scandinavi (+22,2% rispetto al 2019) e +7,3% dagli USA (+38,3% rispetto al 2019). Segno più nel confronto con lo scorso anno anche per i visitatori dai Paesi del Golfo (+6,8%) e dalla categoria che riguarda altri mercati e che include paesi come Cina, Austria e Spagna (+5,2%). Ciò non è però bastato per mitigare la diminuzione in termini di pernottamenti alberghieri di turisti elvetici, che rappresentano il 58,6% del totale dei nostri visitatori (-5,6%). In generale, analizzando la tendenza degli ultimi anni, riscontriamo un aumento dei pernottamenti anche nelle altre tipologie di strutture ricettive, come ad esempio gli appartamenti in affitto, una tendenza che rispecchia i cambiamenti nelle abitudini di viaggio.
Quasi tutte le domande delle indagini KOF sono di carattere qualitativo. Gli operatori esprimono un’opinione relativa all’evoluzione oppure allo stato di una variabile significativa dell’andamento dell’azienda nel proprio mercato, secondo in genere tre modalità di risposta (+, =, -).
Per l’analisi congiunturale è consuetudine utilizzare il saldo di opinione tra le due modalità estreme (+ e -), trascurando la modalità neutra (=).
Il saldo tende a descrivere sinteticamente il senso preponderante di variazione della variabile analizzata. Nel caso di un saldo significativamente positivo (o negativo) alla domanda circa la variazione della cifra d’affari, si potrà concludere che tale variabile nel trimestre di riferimento sia verosimilmente aumentata (o diminuita).
È fondamentale, comunque, considerare che questa conclusione sarà tanto più robusta quanto maggiore risulterà il saldo, in quanto esso e le sue variazioni sono sempre da intendere quali indicatori di tendenza e non quali variabili quantitative discrete.
Ufficio di statistica del Cantone Ticino (Ustat)
Maurizio Bigotta
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 34
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