Persiste l’incertezza

Ultimo aggiornamento: 26.09.2025, 08:04

©Ti-Press / Pablo Gianinazzi

Complessivamente i dati del secondo trimestre indicano un rallentamento, dopo un primo trimestre positivo. Dietro a questo andamento un po’ più lento si intravvedono delle situazioni molto diverse tra loro. La statistica del commercio estero evidenzia le sfide delle relazioni commerciali internazionali di questo 2025: a livello nazionale si nota un netto calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti e il ruolo preponderante del comparto farmaceutico; a livello cantonale si registra invece un forte calo delle esportazioni verso l’Italia, che potrebbe riflettere un effetto più indiretto dei dazi statunitensi.

Queste dinamiche si riscontrano anche in altre statistiche che riflettono un settore manifatturiero in difficoltà, mentre tra gli altri comparti non si segnalano cambiamenti di rilievo, se non per il miglioramento delle sensazioni riscontrate tra gli imprenditori del genio civile in Ticino. In un clima dominato da molta incertezza, i dati relativi al mercato del lavoro manifestano alcuni cambiamenti: a livello cantonale torna a affiorare un aumento degli impieghi a tempo parziale, mentre a livello nazionale gli impieghi crescono un po’ meno rispetto al passato e, in particolare, si nota una diminuzione di quelli relativi alle agenzie interinali. In prospettiva, le ultime stime elaborate dalla Seco e dal BAK, nonostante le revisioni al ribasso, indicano ancora una leggera crescita sia nel 2025 sia nel 2026.



Cifre in dettaglio

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Il contesto economico internazionale e nazionale

Dopo un primo trimestre contraddistinto da una forte accelerazione della crescita, i dati del secondo trimestre appaiono relativamente deboli. Secondo l’OCSE, l’economia mondiale si è comunque mostrata più resiliente del previsto, anche grazie alle anticipazioni legate ai dazi di doganali annunciati e poi introdotti dagli Stati Uniti, che hanno stimolato la produzione industriale e gli scambi commerciali. L’incertezza rimane notevolmente elevata e, a livello internazionale, si vedono già dei primi segnali nei comportamenti dei consumatori e sul mercato del lavoro.

In Svizzera il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto nel secondo trimestre dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% su base annua (nel primo trimestre il tasso trimestrale aveva raggiunto lo 0,7% e quello annuale il 2,0%) [T. 1] e [F. 1].

Svizzera
Ticino
T. 1 Dati congiunturali, variazione annua (in %), in Svizzera e in Ticino
I 2025 II 2025 I 2025 II 2025
Prodotto interno lordo (SECO)
Crescita reale, al netto dagli eventi sportivi 2,0% 1,7%
Commercio estero (UDSC)
Importazioni 12,6% -1,9% -5,2% -9,1%
Esportazioni 17,5% -1,8% 8,3% -7,2%
Mercato del lavoro (UST)
Impieghi ETP 0,7% 0,5% 2,3% -0,2%
Tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO 4,7% 4,6% 6,6% 6,7%
Fonti: PIL trimestrale, dati destagionalizzati e corretti dagli eventi sportivi, SECO; Statistica del commercio estero svizzero, UDSC; Statistica dell’impiego, UST; Statistica delle persone disoccupate ai sensi dell’ILO,UST

Come evidenziato dall’analisi internazionale, pure in Svizzera a tratteggiare questa dinamica sono state le esportazioni di beni, il cui tasso di crescita annuo è sceso tra il primo e il secondo trimestre da +17,5% a -1,8% [F. 2]. Il risultato eccezionale del primo trimestre è da ricondurre a un effetto anticipatorio dei dazi commerciali, in maniera simile il calo nel secondo trimestre è da riportare ai flussi commerciali con gli Stati Uniti [F. 3].

La statistica della produzione, delle ordinazioni e della cifra d’affari delle attività manifatturiere conferma questa evoluzione. Il tasso di crescita su base annua della produzione scende dal +9,8% al +0,8% e quello della cifra d’affari dal +5,7% al +2,3% [T. 2].

Indice
Variazione su base annua
T. 2 Indice della cifra d’affari (media 2021 = 100) e variazione annua (in %), in alcuni comparti, in Svizzera
II 2025 III 2024 IV 2024 I 2025 II 2025
Attività manifatturiere (Noga 10-33) 112,5 -2,1% -1,5% 5,7% 2,3%
Industria farmaceutica (Noga 21) 131,0 5,9% 10,5% 27,3% 3,4%
Prod. di elettronica; orologi (Noga 26) 114,4 -2,9% -3,7% 0,0% 1,8%
Costruzioni (Noga 41-43) 107,9 5,8% 2,6% 3,7% 0,5%
Commercio al dettaglio (Noga 47) 100,3 1,9% 1,6% 2,3% 1,3%
Fonti: Cifra d’affari del settore secondario, UST; Cifra d’affari del commercio al dettaglio, UST

Ancora una volta spicca il ruolo del comparto farmaceutico, il cui tasso di crescita della cifra d’affari scende dal +27,3% al +3,4%. Si nota invece una leggera ripresa in diversi comparti, come nell’industria dei prodotti elettronici o in quella delle macchine strumentali; continuano invece a calare gli indici nelle attività di fabbricazione di prodotti in metalli. Anche i valori del settore delle costruzioni sono in calo, il tasso di variazione della produzione scende a -0,5% e quello della cifra d’affari a 0,5% (nel primo trimestre erano ancora al 2,8% e al 3,7%). Più leggero il calo avvertito nel settore del commercio al dettaglio: qui il tasso di crescita passa dal +2,3% al +1,3%.

Nonostante il rallentamento dell’economia nazionale, gli imprenditori Svizzeri segnalano una lieve ripresa dell’indicatore sintetico relativo alla situazione degli affari: dopo la contrazione di aprile, a luglio l’indicatore torna positivo, mostrando una leggera ripresa [F. 4].

Meno positiva invece l’evoluzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, che segna una nuova flessione in agosto. Ancora una volta, tramite una lettura più approfondita si nota un peggioramento nelle previsioni dell’andamento economico e quindi si evidenzia come l’incertezza attuale impatti anche le economie domestiche e non solo le aziende.


Il contesto cantonale e i comparti economici

Anche a livello cantonale l’economia ha subito una frenata importante, secondo le previsioni dell’istituto CREA il PIL cantonale è cresciuto dell’1,4% nel primo trimestre ed è rimasto fermo nel secondo (+0,0%).

Complessivamente, secondo i ricercatori del BAK, la crescita del PIL cantonale dovrebbe comunque rimanere attorno all’1,0% anche nel 2025. Le ultime previsioni di giugno hanno corretto le previsioni precedenti, e non sono da escludere ulteriori revisioni, visti i risultati di altri indicatori cantonali. Secondo i risultati del commercio estero si evidenzia un calo delle esportazioni verso l’Italia – partner principale dell’economia cantonale – e, inoltre, di molti prodotti industriali %) [F. 2] e [F. 3].

I risultati delle indagini congiunturali del KOF confermano questa evoluzione, con un calo marcato dell’indicatore sintetico, che torna ad essere negativo, e chiaramente condizionato dai risultati negativi del comparto manifatturiero [F. 4] e F. 5]](#fig05).

Dai risultati delle inchieste degli altri comparti emerge un contributo positivo da parte delle attività delle costruzioni, del commercio e delle banche. In particolare, nel comparto delle costruzioni, i risultati del KOF segnalano dei miglioramenti soprattutto nel genio civile, e dall’altra si registra una crescita del valore delle transazioni immobiliari (+34,1%) e del valore medio delle domande di costruzione, che sale da 1,2 a 1,3 milioni di franchi [T. 3].

Ass.
Variazione su base annua
T. 3 Dati economici cantonali e variazione annua (in %), settore delle costruzioni, per trimestre
II 2025 III 2024 IV 2024 I 2025 II 2025
Costruzioni
Domande di costruzione (in mio di fr) 690,6 -14,0% -24,2% 3,6% -6,5%
Transazioni immobiliari (in mio di fr) 1.301,2 29,6% 22,8% 3,9% 34,1%
Fonti: Statistica della costruzione e della costruzione di abitazioni, Ustat; Statistica delle transazioni immobiliari, Ustat

Secondo i dati del KOF, anche il settore del commercio al dettaglio sembra contribuire in maniera positiva. Infine, va sottolineato che il contributo positivo del settore bancario potrebbe affievolirsi nei prossimi mesi, considerati i margini sempre più esigui correlati al progressivo abbassamento del tasso di riferimento da parte della BNS. Inoltre, nonostante questi tagli arrivati in maniera relativamente rapida, il mercato ipotecario ticinese continua a far fatica tanto che la maggior parte degli istituti continua a segnalare un calo dei volumi delle domande dei crediti.

Infine, nonostante l’indice KOF segnali un leggero contributo negativo del comparto turistico, dopo tanti mesi sottotono, nel secondo trimestre si registra una ripresa in termini di pernottamenti alberghieri (+0,9% su base annua). Questa tendenza è confermata dal dato di luglio che, con un aumento del 12,9% [T. 4], segna il miglior risultato degli ultimi quattro anni. Ad aumentare sono stati in particolare il turismo interno e gli arrivi dalla Germania e dai Paesi Bassi, a cui si aggiunge la crescita anche di alcuni mercati decisamente più lontani come Cina e Brasile.

Ass.
Variazione su base annua
T. 4 Pernottamenti e variazione annua (in %), in Ticino e in Svizzera
lug 2025 ott 2024 gen 2025 apr 2025 lug 2025
Turismo
Pernottamenti, in Ticino (in ’000) 392,9 1,1% 0,0% -4,1% 12,9%
Pernottamenti, in Svizzera (in ’000) 4.906,7 0,4% 3,5% 4,4% 2,7%
Fonte: Statistica della ricettività turistica, HESTA, UST


Il mercato del lavoro

Nel secondo trimestre 2025 i dati del mercato del lavoro ticinese si confermano di difficile lettura, ma tutto sommato positivi. L’aumento delle persone occupate secondo il concetto interno (+1,5%) cela il calo dei frontalieri (-1,2%) compensato dall’aumento dei residenti (+2,6%), mentre il tasso di disoccupazione ILO si attesta al 6,7% e quello degli iscritti agli URC al 2,6%.

Un’ulteriore chiave di lettura viene dal calo degli impieghi ETP (-0,2%) che, a sua volta, cela il forte aumento degli impieghi a tempo parziale, +5,4%, e il calo di quelli a tempo pieno, -1,5%. Questi andamenti così diversi ripropongono l’ipotesi legata alla sempre maggiore frammentazione del mercato del lavoro, ipotesi che è stata anche affrontata, in termini più strutturali, nel notiziario del mercato del lavoro del secondo trimestre del 2025 e che si collega alla crescita degli impieghi, soprattutto in alcuni settori del terziario dove il lavoro a tempo parziale è relativamente più presente. Anche i dati dell’impiego per divisione economica, che sono però disponibili solo su scala nazionale, confermano un aumento degli impieghi limitato a pochi settori: sanità e assistenza sociale, insegnamento e servizi di supporto alle aziende [F. 6]; tutti settori del terziario con un grado di attività medio compreso tra il 60% e l’80%. Mentre tra i comparti che segnalano una diminuzione degli impieghi ETP ci sono le Attività manifatturiere, che hanno un grado di attività medio attorno al 90%. Infine, va anche sottolineata la progressiva diminuzione degli impieghi del comparto delle imprese attive nella fornitura di personale.


Le previsioni

Le ultime previsioni economiche indicano una crescita del PIL svizzero attorno all’1,2% nel 2025 e allo 0,8% nel 2026 (Seco, agosto 2025), mentre a livello cantonale potrebbero fermarsi attorno all’1,1% nel 2025 e allo 0,5% nel 2026 (BAK, giugno 2025) [F. 7]. Sempre secondo la Seco, anche nei paesi della zona Euro i tassi di crescita del PIL rimarranno attorno all’1%, intanto negli Stati Uniti si prevede un incremento dell’1,5% sia nel 2025 sia nel 2026. Va però notato che secondo lo scenario negativo elaborato dalla Seco – al quale le stime del modello di base si stanno pro-gressivamente avvicinando – i tassi di crescita, in particolare quelli del 2026, risulterebbero ancora più bassi: prossimi allo 0% in Svizzera e in recessione, cioè negativi, negli Stati Uniti.

Relativamente più stabili le previsioni relative al mercato del lavoro, dove la Seco prevede solo un leggero aumento del tasso di disoccupazione (relativo agli iscritti agli URC).

Sulla stessa linea i dati previsionali della statistica dell’impiego: da una parte si nota una leggera diminuzione delle aziende che si attendono un aumento degli impieghi nei prossimi mesi e dall’altra un leggero aumento di quelle che ne prevedono invece una diminuzione.

Su scala cantonale abbiamo anche le previsioni raccolte dal KOF, che rispetto alla lettura della situazione attuale appaiono leggermente più positivi e relativamente più vicini ai risultati nazionali [F. 8]. In questo caso, alle sensazioni negative raccolte tra le aziende manifatturiere attive principalmente all’estero si aggiungono quelle degli imprenditori del genio civile.




Altre informazioni

Informazioni (FAQ)

Cosa si intende per analisi congiunturale?
È uno strumento informativo che in modo semplice e conciso offre un quadro attuale e completo dell’andamento congiunturale dell’economia ticinese. L’analisi è elaborata a partire da dati e informazioni provenienti dalle principali fonti ufficiali.

A chi si rivolge?
Tramite la diffusione pubblica, questo prodotto si rivolge alle aziende, ai lavoratori, ai media, alle associazioni, alle istituzioni e all’opinione pubblica in generale quale strumento di attualità statistico-economica sull’andamento congiunturale dell’economia cantonale.

Quali sono gli indicatori scelti?
La selezione dei temi e degli indicatori inclusi in questo prodotto di analisi è avvenuta tenendo conto della necessità di disporre di informazioni su tutti i fenomeni economici rilevanti in ottica congiunturale per i quali sono disponibili dati statistici ufficiali relativi al nostro cantone e con una frequenza di pubblicazione adeguata. Vi trovano posto informazioni sul PIL, sui consumi, sull’import/export, sull’andamento di alcuni settori economici (quelli coperti da rilevamenti statistici) e sul mercato del lavoro. L’analisi prende spunto dal contesto congiunturale internazionale e nazionale, per poi concludersi con un paragrafo dedicato alle previsioni.

Quali sono le fonti dei dati?
I dati provengono esclusivamente da fonti di statistica pubblica (fatta eccezione per il PIL del BAK e le indagini congiunturali del KOF). Alcuni dati sono di carattere qualitativo (le indagini KOF o l’indice del clima di fiducia dei consumatori della Seco) e, come tali, vanno interpretati come informazioni relative al parere di una maggioranza (ad es. prevalenza di pessimisti o di ottimisti).

Quando viene aggiornato?
Questo prodotto di analisi congiunturale è aggiornato trimestralmente.

Altre domande?

Eric Stephani
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 35



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