Tra contrazione occupazionale e dinamiche salariali

Ultimo aggiornamento: 03.06.2024, 12:05

Nel primo trimestre del 2024 si conferma la contrazione dell’occupazione già osservata a fine 2023, con un calo anche nel numero di posti di lavoro e un aumento della disoccupazione che torna su livelli superiori alla media degli ultimi dieci anni. Anche il numero di posti vacanti è diminuito, riflettendo un rallentamento generale del mercato del lavoro.

I frontalieri, che rappresentano una parte significativa della forza lavoro in Ticino, mostrano dinamiche diverse rispetto ai residenti, sia in termini di occupazione che di salari. In questo notiziario riproponiamo quindi l’analisi del ruolo della struttura della manodopera: i risultati confermano come quest’ultima spieghi gran parte del divario salariale tra residenti e frontalieri, soprattutto nella fascia alta dei salari.

Cifre in dettaglio

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Occupati, disoccupati e inattivi

Nel primo trimestre del 2024 si conferma la contrazione dell’occupazione già emersa alla fine del 2023. Le 234.700 persone occupate secondo il concetto interno sono il 2,2% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2023 (-5.300 persone) [T. 1]. Questa evoluzione si discosta dalla tendenza nazionale, che mostra invece un aumento dell’occupazione (+1,4%).

T. 1 Indicatori chiave* della manodopera sul mercato del lavoro, in Ticino, nel primo trimestre del 2024
Variazioni assolute
Variazioni %
I trimestre 2024 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Occupati secondo il concetto interno 234.722 -5.328 -5.355 -2,2 -2,2
Occupati residenti (apprendisti inclusi) 163.389 -2.790 -113 -1,7 -0,1
Frontalieri 78.645 -94 607 -0,1 0,8
Disoccupati ILO 12.699 1.722 1.121 15,7 9,7
Disoccupati iscritti 4.864 501 241 11,5 5,2
Persone non attive 133.653 1.219 894 0,9 0,7
Persone non attive di 15-64 anni 57.180 1.863 1.727 3,4 3,1
*Le diverse fonti usate in questa tabella hanno definizioni e periodi di riferimento diversi, per questo le somme degli occupati residenti e dei frontalieri non coincidono con gli occupati secondo il concetto interno.
Fonte: SPO, RIFOS e STAF, UST; Seco

Dopo il picco registrato nel 2023, il più alto nelle statistiche dell’occupazione, si torna quindi su valori più allineati a quelli degli anni precedenti [F. 2]. Rispetto a cinque anni fa, si registra comunque un aumento di circa 1.700 occupati secondo il concetto interno (+0,7%) [F. 5].

Il calo dell’occupazione si riflette in un aumento della disoccupazione. Rispetto al primo trimestre del 2023, si contano ora oltre 1.100 persone disoccupate in più [T. 1], per un tasso di disoccupazione del 7,2%, un valore superiore alla media degli ultimi dieci anni (6,8%). Un elemento supplementare che conferma il rallentamento successivo alla fase positiva registrata fino a meno di un anno fa [F. 3].

Nel primo trimestre del 2024, le persone non attive sono oltre 133.600, quasi 900 in più rispetto a un anno prima e oltre 1.200 in più rispetto all’ultimo trimestre [T. 1]. Questo aumento è coerente con l’andamento di medio periodo: rispetto a cinque anni fa, il numero di inattivi è aumentato di quasi 12.000 persone (+9,8%) [F. 5]. La crescita costante della popolazione inattiva negli ultimi cinque anni è dovuta principalmente all’aumento dei beneficiari di pensioni o altre rendite (quasi 7.300 in più) e di altre persone non attive (+6.400), tra cui spiccano in particolare le persone in formazione (+4.400). Solo gli inattivi che si occupano dell’economia domestica sono diminuiti (-1.700).

Questa evoluzione ha portato a un calo del tasso di attività standardizzato nel corso dell’ultimo decennio, che è passato dal 57,4% nel primo trimestre del 2014 al 56,9% nello stesso trimestre del 2024 [F. 1].

Gli impieghi

I dati relativi ai posti di lavoro confermano quanto emerso per l’occupazione, sebbene con contrazioni più contenute. Nel primo trimestre del 2024 i posti di lavoro in Ticino sono diminuiti dello 0,2% (-512 impieghi) rispetto allo stesso periodo del 2023 [T. 2]. In termini di equivalenti a tempo pieno, si è registrata una contrazione maggiore e pari allo 0,4% (-876 posti di lavoro) [F. 4]. Considerando che calano sia i tempi pieni (-0,1%) sia quelli parziali (-0,5%), la maggiore contrazione in termini di equivalenti a tempo pieno è dovuta anche a una riduzione generale delle percentuali di lavoro.

La contrazione dei posti di lavoro non è accompagnata da un aumento dei posti liberi, che risultano anch’essi in diminuzione. Attualmente, si contano circa 1.700 posti vacanti (lo 0,7% degli impieghi totali), in calo di oltre 800 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023 [T. 2].

T. 2 Impieghi e posti liberi, in Ticino, nel primo trimestre del 2024
Variazioni assolute
Variazioni %
I trimestre 2024 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Impieghi 240.728 -2.451 -512 -1,0 -0,2
Impieghi ETP 197.009 -208 -876 -0,1 -0,4
Posti liberi 1.711 -207 -826 -10,8 -32,5
Fonte: STATIMP, UST

Dinamiche diverse tra residenti e frontalieri

Il mercato del lavoro ticinese è caratterizzato dalla significativa presenza di lavoratori frontalieri, che occupano oltre un terzo dei posti di lavoro. Questa situazione è il risultato di evoluzioni ben distinte tra il numero di lavoratori residenti e frontalieri negli ultimi decenni. Solo negli ultimi cinque anni, gli occupati residenti sono calati di 6.100 unità (-3,6%) mentre i lavoratori frontalieri sono aumentati di quasi 10.000 unità (+14,5%) [F. 5].

In aggiunta alle diverse tendenze numeriche, i due gruppi si distinguono anche per i livelli salariali. Oltre ai fattori storici e al diverso costo della vita tra i due lati della frontiera, un ruolo importante è svolto dalla diversa composizione della manodopera residente e frontaliera.

Grazie ai dati della Rilevazione della struttura dei salari (RSS) relativi al 2022, pubblicati a marzo del 2024 e già discussi in un approfondimento sulle differenze salariali tra il Ticino e il resto della Svizzera, è possibile aggiornare quanto pubblicato in passato1.

T. 3 Salari mensili lordi standardizzati (in fr.) e differenze salariali (in fr. e in %) nel supporto comune, nel settore privato, secondo lo statuto, in Ticino, nel 2022
Supporto comune
Differenza non
spiegata
Residenti
Frontalieri
Differenza
Percentili in fr. in fr. in fr. in % in %
p10 3.888 3.456 432* 11,1 7,2
p25 4.616 3.828 788* 17,1 9,9
p50 5.751 4.724 1.027* 17,9 7,8
p75 7.627 5.862 1.765* 23,1 8,4
p90 11.154 7.289 3.865* 34,7 11,6
Fonte: RSS, UST
* Risultati del supporto comune composto dall’80% al 89,9% della popolazione.

Il ruolo della struttura nel differenziale salariale tra residenti e frontalieri

L’aggiornamento dei risultati non introduce grandi novità per il 2022: la differenza, di poco più di 1.000 franchi in termini di salario mensile lordo standardizzato, si giustifica in buona parte grazie alla componente strutturale.

Selezionando solo i lavoratori confrontabili in base alle variabili selezionate nel modello, si ottiene il cosiddetto supporto comune2. All’interno di esso, il divario salariale nelle mediane tra residenti e frontalieri è del 17,9% (1.027 franchi) [T. 3]. Una volta escluso il contributo della struttura sul divario salariale, il gap tra residenti e frontalieri risulta ridimensionato e pari al 7,8%. Si può quindi concludere che il divario tra residenti e frontalieri è significativo, ma in buona parte (il 56%) giustificato dal fatto che i frontalieri occupano più frequentemente posizioni meno retribuite rispetto ai residenti.

Il divario tra residenti e frontalieri tende ad aumentare all’aumentare dei livelli salariali, salendo dall’11,1% del decimo percentile al 34,7% del novantesimo percentile. Tuttavia, poiché la struttura del mercato del lavoro spiega maggiormente il divario nella parte alta della distribuzione salariale, il divario non spiegato, a parità di condizioni, risulta più simile lungo tutta la distribuzione dei salari (dal 7,2% del p10 all’11,6% del p90) [F. 6]. Questo indica che, sebbene i frontalieri occupino posizioni meno retribuite, le differenze strutturali contribuiscono significativamente a ridurre il divario non spiegato nei livelli salariali superiori.

Definizioni

Glossario

Persone attive:
persone che compongono l’insieme degli occupati e dei disoccupati. Le persone attive costituiscono l’offerta di lavoro.

Persone non attive (o inattive):
persone in età lavorativa (15 e più anni) che non sono né occupate né disoccupate.

Tasso di attività standardizzato:
rapporto tra le persone attive e la popolazione di 15 e più anni.

Tasso d’attività netto:
rapporto tra le persone attive tra i 15 e i 64 anni rispetto al totale della popolazione in questa fascia di età.

Occupati secondo il concetto interno (ai sensi della SPO):
tutte le persone occupate che esercitano un’attività professionale per almeno un’ora alla settimana o che lavorano presso un’azienda familiare senza ricevere una remunerazione. Sono inclusi in questa definizione i dipendenti, gli indipendenti, i familiari coadiuvanti in un’azienda di famiglia, gli apprendisti, le reclute, i sottoufficiali e gli ufficiali che durante la scuola reclute o corso d’avanzamento conservano il posto di lavoro, gli allievi e gli studenti che esercitano un’attività lavorativa parallelamente agli studi e i pensionati che continuano a lavorare. La definizione si fonda sul concetto interno, ossia la popolazione economicamente attiva in Svizzera indipendentemente dal luogo di residenza (somma tra occupati residenti e non residenti che operano nelle aziende localizzate in Svizzera), per cui oltre agli svizzeri e agli stranieri domiciliati e dimoranti, conteggia pure i frontalieri, gli stranieri assunti da un datore di lavoro svizzero per meno di 90 giorni (assunzioni d’impiego) e gli svizzeri residenti all’estero.

Frontalieri di nazionalità straniera (ai sensi della STAF):
stranieri (detentori di un permesso di lavoro G) residenti in uno Stato estero che lavorano in Svizzera e che devono rientrare giornalmente o settimanalmente al proprio luogo di domicilio.

Disoccupati ai sensi dell’ILO:
Persone in età dai 15 ai 74 anni che rispondono contemporaneamente alle seguenti condizioni:
- non erano occupate nel corso della settimana di riferimento,
- hanno cercato attivamente un posto di lavoro nelle quattro settimane precedenti e
- erano disposte a iniziare un’attività.

Tasso di disoccupazione ILO:
rapporto tra le persone disoccupate ai sensi ILO e le persone attive di 15 e più anni.

Disoccupati iscritti (SECO):
persone registrate presso gli uffici regionali di collocamento, senza un impiego e immediatamente collocabili. È irrilevante sapere se esse percepiscono o meno un’indennità di disoccupazione.

Impieghi/Impieghi ETP:
persone impiegate in Svizzera con un reddito, sottoposto ai contributi AVS, di almeno 2.300 franchi annui, in aziende dei settori secondario e terziario.
Gli impieghi equivalenti al tempo pieno – ETP (ai sensi della STATIMP) risultano dalla conversione del volume di lavoro (misurato in termini di impieghi o di ore di lavoro) in impieghi a tempo pieno.

Posti liberi: numero di posti liberi alla fine del trimestre in esame. Un posto è considerato libero se l’impresa ha già intrapreso o sta per intraprendere le pratiche per il reclutamento di un nuovo addetto.

Informazioni

Maurizio Bigotta
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 34

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Foto da freepik


  1. Si veda Bigotta, M. e Giancone, V. 2022↩︎

  2. Il supporto comune è composto da quasi il 90% dei salariati, poco più del 10% non presenta un equivalente, tra residenti e frontalieri, in termine di sesso, età, formazione, posizione, tipologia di contrattazione salariale, tempo di lavoro e sezione economica. Si veda Bigotta, M. e Giancone, V. 2022 per tutte le definizioni e la metodologia applicata.↩︎