Tra ripresa e carenza di manodopera

Ultimo aggiornamento: 06.09.2024, 08:54

Dopo alcuni trimestri di contrazione sul mercato del lavoro ticinese, il secondo trimestre del 2024 mostra segnali di ripresa, soprattutto per quanto riguarda gli impieghi. L’occupazione è leggermente aumentata rispetto ai mesi precedenti, ma resta inferiore rispetto all’anno scorso. Un dato positivo è la riduzione della disoccupazione, che torna su livelli relativamente bassi. Si osserva nuovamente un aumento delle persone inattive, che nel medio periodo è dovuto principalmente alla crescita di pensionati e di coloro che sono in formazione.

Nonostante questi segnali positivi, il mercato del lavoro ticinese affronta anche alcune sfide, Le aziende locali continuano a riscontrare difficoltà nel reperire manodopera adeguata, una problematica particolarmente sentita nei settori industriale e delle costruzioni. Questa carenza è meno pronunciata rispetto al resto della Svizzera, grazie alla possibilità di accedere al bacino d’impiego transfrontaliero. Tuttavia, la sfida persiste e continuerà probabilmente a caratterizzare la situazione anche nei prossimi anni

Cifre in dettaglio

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Occupati, disoccupati e inattivi

Dopo un periodo segnato dalla contrazione dell’occupazione, il secondo trimestre del 2024 mostra una ripresa su base trimestrale. Si contano ora oltre 237.500 occupati, in aumento dell’1,5%: oltre 3.600 persone in più rispetto al primo trimestre del 2024 [T. 1]. Ciononostante, rispetto allo stesso trimestre del 2023 si registra ancora una contrazione dell’1,7% (oltre 4.000 persone). Risultati che si discostano dal livello svizzero, che registra una crescita minima e inferiore al periodo precedente (+0,5% degli occupati secondo il concetto interno sia su base annua sia su base trimestrale).

T. 1 Indicatori chiave* della manodopera sul mercato del lavoro, in Ticino, nel secondo trimestre del 2024
Variazioni assolute
Variazioni %
II trimestre 2024 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Occupati secondo il concetto interno 237.567 3.624 -4.069 1,5 -1,7
Occupati residenti (apprendisti inclusi) 164.744 1.655 -2.598 1,0 -1,6
Frontalieri 78.925 258 -310 0,3 -0,4
Disoccupati ILO 10.450 -2.220 -856 -17,5 -7,6
Disoccupati iscritti 3.957 -907 443 -18,7 12,6
Persone non attive 134.743 761 5.200 0,6 4,0
Persone non attive di 15-64 anni 55.592 -1.998 1.540 -3,5 2,8
*Le diverse fonti usate in questa tabella hanno definizioni e periodi di riferimento diversi, per questo le somme degli occupati residenti e dei frontalieri non coincidono con gli occupati secondo il concetto interno.
Fonte: SPO, RIFOS e STAF, UST; Seco

Nel secondo trimestre del 2024 gli occupati residenti e i frontalieri seguono andamenti abbastanza simili, anche se i residenti calano maggiormente (-1,6% rispetto a un anno prima) rispetto ai frontalieri (-0,4%) [F. 2]. Rispetto a 5 anni fa i due gruppi hanno però andamenti decisamente diversi, con i residenti che registrano una contrazione di oltre 9.000 persone (-5,2%) e i frontalieri invece che crescono di oltre 8.000 (+11,4%) [F. 5].

Questi risultati non si traducono in un effetto diretto sulla disoccupazione, che conta (secondo i criteri internazionali dell’ILO) nel secondo trimestre del 2024 10.450 persone (2.220 in meno rispetto al trimestre precedente e 856 in meno di un anno fa) [T. 1]. Queste cifre portano il tasso di disoccupazione cantonale al 6,0% [F. 3].

Il calo di occupati e disoccupati si riflette nell’aumento di persone inattive, che nel secondo trimestre del 2024 sono oltre 134.700, 5.200 in più rispetto a un anno prima e oltre 761 rispetto all’ultimo trimestre [T. 1]. Questo aumento è coerente con l’andamento di medio periodo: rispetto a cinque anni fa, il numero di inattivi è aumentato di quasi 13.750 persone (+11,4%) [F. 5]. La crescita costante della popolazione inattiva negli ultimi cinque anni è dovuta principalmente all’aumento dei beneficiari di pensioni o altre rendite (+10.220) e di altre persone non attive (quasi 5.800 in più), tra cui spiccano in particolare le persone in formazione (+4.750). Solo gli inattivi che si occupano dell’economia domestica sono diminuiti (-2.270).

Questa evoluzione ha portato a un calo del tasso di attività standardizzato nel corso dell’ultimo decennio, che è passato dal 58,0% nel secondo trimestre del 2014 al 56,5% nello stesso trimestre del 2024 [F. 1].

Gli impieghi

I dati relativi agli impieghi mostrano dei risultati diversi rispetto a quelli sull’occupazione. Nel secondo trimestre del 2024 i posti di lavoro sono più di 252.000, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+3.456 o +1,4%) sia rispetto al 2023 (+4.091 o +1,6%) [ T. 2 e F. 4 ]. Anche in passato i risultati dell’occupazione e degli impieghi si sono rivelati diversi. Questo è almeno in parte da ricondurre a differenze metodologiche. In primo luogo le statistiche sugli impieghi e sui frontalieri si riferiscono all’ultimo periodo del trimestre, mentre quelle sull’occupazione considerano la media dell’intero trimestre. La ripresa osservata nella seconda parte del trimestre, dopo alcuni trimestri di rallentamento, potrebbe risultare nei dati sugli impieghi e non nell’occupazione. Inoltre, vi sono discrepanze concettuali, ad esempio una persona occupata in più impieghi è contata per più posti di lavoro, causando delle apparenti incongruenze nei risultati.

T. 2 Impieghi e posti liberi, in Ticino, nel secondo trimestre del 2024
Variazioni assolute
Variazioni %
II trimestre 2024 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Impieghi 252.353 3.456 4.091 1,4 1,6
Impieghi ETP 208.214 5.169 4.862 2,5 2,4
Posti liberi 2.020 211 -664 11,7 -24,7
Fonte: STATIMP, UST

La carenza di manodopera

Nel notiziario sul mercato del lavoro diffuso un anno fa avevamo già approfondito il tema della carenza di manodopera, un fenomeno che si sta rivelando sempre più centrale nelle dinamiche del mercato del lavoro. A distanza di un anno, il problema sembra persistere: nel secondo trimestre del 2024, il 20,8% delle aziende ha lamentato difficoltà nel reperire la manodopera necessaria. In Svizzera, questo indicatore si attesta al 39,4%, valore più elevato rispetto a quello cantonale anche a causa dell’accesso al bacino d’impiego transfrontaliero, che offre maggiori opportunità alle aziende ticinesi [F. 1].

Dopo un lungo periodo di relativa stabilità, dal 2021 si è osservata una crescente difficoltà per le aziende nel trovare manodopera. Se inizialmente la rapida crescita dei posti di lavoro poteva indicare una carenza di lavoratori temporanea, oggi si posso ipotizzare cause più strutturali. Questo fenomeno è almeno in parte riconducibile a tendenze globali come l’invecchiamento della popolazione, l’arrivo all’età della pensione per la generazione dei baby boomer e la digitalizzazione del lavoro (che richiede nuove competenze e professioni). Alcuni settori, come ad esempio quello sanitario o alcuni rami del manifatturiero, sono più colpiti di altri. Tuttavia, mancano dati specifici per confermare questa ipotesi in Ticino, poiché le fonti statistiche tradizionali non consentono analisi più dettagliate. Per questo motivo, abbiamo ricorso a una fonte prodotta e utilizzata nelle analisi congiunturali dal KOF di Zurigo, che sonda le aziende di alcuni settori chiave chiedendo loro se la carenza di manodopera rappresenti un ostacolo alla produzione. Anche questo indicatore conferma che in Svizzera le difficoltà sono maggiori rispetto al Ticino e che diversi settori economici vivono situazioni differenti.

Per il ramo industriale, il 21,5% delle aziende svizzere ritiene che la carenza di manodopera sia un ostacolo alla produzione (14,9% in Ticino). Al netto della differenza, si tratta di percentuali elevate nel confronto di medio-lungo periodo, che dimostrano come negli ultimi anni questo fenomeno sta diventando sempre più presente, anche se rispetto al 2023 i risultati sono migliorati leggermente [T. 3].

Nelle costruzioni invece la quota di aziende che ritiene la carenza di manodopera un ostacolo è del 45,6% in Svizzera (6,3% in Ticino). Nonostante il calo osservato nell’ultimo anno e i livelli decisamente diversi, grazie alla storica presenza di lavoratori frontalieri in questo settore, in entrambi i casi siamo di fronte a valori elevati nel raffronto storico [T. 3].

Nei rami dei servizi i risultati confermano le medesime tendenze, il 3,2% delle banche e il 4,4% dei ristoranti ticinesi confermano questo ostacolo mentre in Svizzera sono il 28,1% delle banche e il 23,6% dei ristoranti a vederne un ostacolo [T. 3].

T. 3 Quota di aziende che ritengono la carenza di manodopera un ostacolo alla produzione, secondo il settore , in Ticino e in Svizzera, nel secondo trimestre, dal 2014
II trimestre 2014 II trimestre 2019 II trimestre 2023 II trimestre 2024
Industria
Svizzera 8,2 16,0 27,7 21,5
Ticino 2,2 2,8 13,5 14,9
Costruzioni
Svizzera 32,1 36,9 54,4 45,6
Ticino 5,2 2,5 11,3 6,3
Banche
Svizzera 4,5 13,4 27,4 28,1
Ticino 2,2 21,4 0,0 3,2
Ristoranti
Svizzera 3,1 11,2 36,2 23,6
Ticino 0,0 2,3 13,0 4,4
Fonte: KOF

Definizioni

Glossario

Persone attive:
persone che compongono l’insieme degli occupati e dei disoccupati. Le persone attive costituiscono l’offerta di lavoro.

Persone non attive (o inattive):
persone in età lavorativa (15 e più anni) che non sono né occupate né disoccupate.

Tasso di attività standardizzato:
rapporto tra le persone attive e la popolazione di 15 e più anni.

Tasso d’attività netto:
rapporto tra le persone attive tra i 15 e i 64 anni rispetto al totale della popolazione in questa fascia di età.

Occupati secondo il concetto interno (ai sensi della SPO):
tutte le persone occupate che esercitano un’attività professionale per almeno un’ora alla settimana o che lavorano presso un’azienda familiare senza ricevere una remunerazione. Sono inclusi in questa definizione i dipendenti, gli indipendenti, i familiari coadiuvanti in un’azienda di famiglia, gli apprendisti, le reclute, i sottoufficiali e gli ufficiali che durante la scuola reclute o corso d’avanzamento conservano il posto di lavoro, gli allievi e gli studenti che esercitano un’attività lavorativa parallelamente agli studi e i pensionati che continuano a lavorare. La definizione si fonda sul concetto interno, ossia la popolazione economicamente attiva in Svizzera indipendentemente dal luogo di residenza (somma tra occupati residenti e non residenti che operano nelle aziende localizzate in Svizzera), per cui oltre agli svizzeri e agli stranieri domiciliati e dimoranti, conteggia pure i frontalieri, gli stranieri assunti da un datore di lavoro svizzero per meno di 90 giorni (assunzioni d’impiego) e gli svizzeri residenti all’estero.

Frontalieri di nazionalità straniera (ai sensi della STAF):
stranieri (detentori di un permesso di lavoro G) residenti in uno Stato estero che lavorano in Svizzera e che devono rientrare giornalmente o settimanalmente al proprio luogo di domicilio.

Disoccupati ai sensi dell’ILO:
persone in età dai 15 ai 74 anni che rispondono contemporaneamente alle seguenti condizioni:
- non erano occupate nel corso della settimana di riferimento,
- hanno cercato attivamente un posto di lavoro nelle quattro settimane precedenti e
- erano disposte a iniziare un’attività.

Tasso di disoccupazione ILO:
rapporto tra le persone disoccupate ai sensi ILO e le persone attive di 15 e più anni.

Disoccupati iscritti (SECO):
persone registrate presso gli uffici regionali di collocamento, senza un impiego e immediatamente collocabili. È irrilevante sapere se esse percepiscono o meno un’indennità di disoccupazione.

Impieghi/Impieghi ETP:
persone impiegate in Svizzera con un reddito, sottoposto ai contributi AVS, di almeno 2.300 franchi annui, in aziende dei settori secondario e terziario.
Gli impieghi equivalenti al tempo pieno – ETP (ai sensi della STATIMP) risultano dalla conversione del volume di lavoro (misurato in termini di impieghi o di ore di lavoro) in impieghi a tempo pieno.

Posti liberi: numero di posti liberi alla fine del trimestre in esame. Un posto è considerato libero se l’impresa ha già intrapreso o sta per intraprendere le pratiche per il reclutamento di un nuovo addetto.

Informazioni

Maurizio Bigotta
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 34

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