Inizio 2025 positivo e divario salariale degli stranieri

Ultimo aggiornamento: 26.05.2025, 16:42

©Ti-Press / Alessandro Crinari
©Ti-Press / Alessandro Crinari

Nel primo trimestre del 2025 il mercato del lavoro ticinese conferma i segnali positivi, nonostante un rallentamento legato alla stagionalità. Gli occupati crescono rispetto a un anno fa, spinti dai residenti, mentre continua il calo dei frontalieri. Scende anche la disoccupazione, che si mantiene comunque sui valori di lungo periodo. In termini di posti di lavoro si riscontra una nuova crescita, con il livello più alto mai rilevato in un primo trimestre. Aumentano anche i posti vacanti e calano leggermente le difficoltà di reclutamento, anche se entrambi gli indicatori restano su valori di lungo periodo.

Lo spazio dell’approfondimento è dedicato ai livelli salariali in Ticino, con particolare attenzione alle differenze tra svizzeri e stranieri. Nel 2022, il salario mediano era di 6.462 franchi per gli svizzeri e 5.000 per gli stranieri. Il divario salariale osservato, pari al 22,6%, si riduce all’8,6%, una volta considerate le differenze nei profili professionali. L’analisi per statuto di soggiorno mostra divari simili, al netto della componente strutturale. Ne emerge il ruolo centrale della segmentazione del mercato del lavoro nel generare il divario salariale tra svizzeri e stranieri, che resta comunque una sfida concreta per il mercato del lavoro cantonale.

Cifre in dettaglio

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Occupati, disoccupati e inattivi

Nonostante un rallentamento rispetto al trimestre precedente – tipico della stagionalità del mercato del lavoro cantonale – i risultati relativi al primo trimestre del 2025 confermano le tendenze positive emerse anche nel notiziario statistico precedente (relativo al quarto trimestre 2024). In Ticino, gli occupati secondo il concetto interno sono ora 242.166, con un aumento del 3,1% rispetto allo stesso trimestre del 2024. Come tre mesi fa, la crescita è trainata dagli occupati residenti - 167.644, in aumento del 2,8% - mentre i frontalieri confermano il momento di flessione: sono 78.433, in calo dell’1,4%. Questo andamento è legato a diverse dinamiche, tra le quali il nuovo regime fiscale che potrebbe rendere meno attrattivo il frontalierato [T. 1 e F. 2].

T. 1 Indicatori chiave* della manodopera sul mercato del lavoro, in Ticino, nel primo trimestre del 2025
Variazioni assolute
Variazioni %
I trimestre 2025 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Occupati secondo il concetto interno 242.166 -3.459 7.377 -1,4 3,1
Occupati residenti (apprendisti inclusi) 167.644 -3.724 4.555 -2,2 2,8
Frontalieri 78.433 -46 -1.074 -0,1 -1,4
Disoccupati ILO 11.783 1.132 -887 10,6 -7,0
Disoccupati iscritti 5.210 396 345 8,2 7,1
Persone non attive 131.787 2.751 -2.195 2,1 -1,6
Persone non attive di 15-64 anni 53.522 -389 -4.068 -0,7 -7,1
*Le diverse fonti usate in questa tabella hanno definizioni e periodi di riferimento diversi, per questo le somme degli occupati residenti e dei frontalieri non coincidono con gli occupati secondo il concetto interno.
Fonte: SPO, RIFOS e STAF, UST; Seco

Anche in termini di disoccupazione, i risultati confermano la fase relativamente positiva: gli 11.783 disoccupati sono in calo del 7,0% rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO si attesta al 6,6%, in calo rispetto al 7,2% registrato un anno fa [F. 3]. Nello stesso periodo, anche la popolazione inattiva è diminuita: le 131.787 persone inattive rappresentano un calo dell’1,6% rispetto al primo trimestre del 2024. Questa diminuzione è il risultato di una lieve crescita del numero di pensionati, compensata da un calo più marcato degli altri inattivi, in particolare delle persone dedite all’economia domestica e di quelle in formazione [F. 1].

In una ottica di medio termine, il confronto con il primo trimestre del 2020 conferma tendenze già consolidate: nonostante il recente calo, i frontalieri restano la categoria con l’aumento più marcato, seguiti dai pensionati - a conferma della continuità con i cambiamenti strutturali osservati negli ultimi anni [F. 5]. Al contrario, prosegue la contrazione tra le persone inattive dedite all’economia domestica, segnale di una trasformazione nei modelli di partecipazione al mercato del lavoro.

Gli impieghi

Volgendo lo sguardo ai dati sui posti di lavoro, si osservano dinamiche simili a quelle della popolazione attiva. Rispetto al trimestre precedente, i dati del primo trimestre 2025 mostrano una lieve contrazione, riconducibile alla stagionalità tipica del mercato del lavoro. Continua però la crescita su base annua: i 252.395 impieghi registrati corrispondono a un aumento dell’1,4% rispetto allo stesso trimestre del 2024 e rappresentano il valore più elevato mai rilevato in un primo trimestre [T. 2 e F. 4]. Questo incremento ha interessato in misura maggiore i posti di lavoro a tempo pieno, che crescono dell’1,8% rispetto all’anno precedente, contro lo 0,6% dei tempi parziali. Di conseguenza, anche gli impieghi espressi in equivalenti a tempo pieno (ETP) risultano in aumento su base annua.

Anche il numero di posti vacanti e le difficoltà di reclutamento indicano una fase relativamente positiva del mercato del lavoro, sebbene i valori restino allineati a quelli di lungo periodo. I posti liberi sono in aumento, ma si mantengono attorno alle 2.000 unità, corrispondenti a poco meno dell’1% del totale degli impieghi. Le aziende che indicano difficoltà nel reperire (o non trovano) personale qualificato sono il 18,9% delle aziende, risultato più contenuto rispetto al livello nazionale ma ancora superiore ai livelli di lungo periodo.

T. 2 Impieghi, posti liberi e difficoltà di reclutamento (in %), in Ticino, nel primo trimestre del 2025
Variazioni assolute
Variazioni %
I trimestre 2025 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Impieghi 252.395 -917 3.498 -0,4 1,4
Impieghi ETP 207.264 5 4.219 0,0 2,1
Posti liberi 2.166 774 357 55,6 19,7
Difficoltà di reclutamento (%) 18,9 -0,8 -0,1
Fonte: STATIMP, UST

Il divario salariale tra svizzeri e stranieri

Nell’approfondimento che caratterizza questa edizione del notiziario statistico del mercato del lavoro, torniamo a concentrarci sui livelli salariali, con particolare attenzione alle differenze tra svizzeri e stranieri, e al ruolo dei rispettivi profili professionali. Questa analisi fornisce uno spunto oggettivo fondamentale per il dibattito pubblico, considerando che la tematica dei salari e della discriminazione è esplicitamente inclusa tra gli obiettivi principali dei programmi d’integrazione cantonali (PIC 3 2024-2027) — che mira a garantire “pari opportunità di partecipazione senza discriminazioni di tutti gli stranieri alla vita economica, sociale e culturale, nonché la loro indipendenza finanziaria”. Secondo i risultati della Rilevazione della struttura dei salari (RSS), in Ticino nel 2022 la mediana del salario mensile lordo standardizzato era di 6.462 franchi per gli svizzeri, mentre per gli stranieri si attestava a 5.000 franchi. Analizzando i diversi statuti di soggiorno, si osserva una diminuzione progressiva dei livelli salariali al diminuire della durata e della stabilità del permesso di soggiorno [F. 6]: per i domiciliati (permesso C) la mediana si attesta a 5.632 franchi, per i dimoranti (permessi B) scende a 5.117 franchi, per i frontalieri è pari a 4.756, mentre per gli altri permessi il livello cala ulteriormente a 4.198 franchi. Per comprendere parte delle cause di queste differenze, applichiamo una metodologia consolidata (vedi Petrillo e Gonzalez, 2018) che consente di distinguere tra due componenti: da un lato l’effetto strutturale, ad esempio legato alla diversa distribuzione degli stranieri tra professioni, settori e livelli di formazione; dall’altro, una componente residua che non può essere spiegata da queste caratteristiche osservabili e potrebbe potenzialmente essere associata alla discriminazione.

T.3 Indicatori relativi al divario salariale tra svizzeri e stranieri (espresso in % del salario mediano degli svizzeri), secondo lo statuto, in Ticino, nel 2022
Osservata
Supporto comune
Divario osservato Quota di osservazioni Divario osservato Divario non spiegato
Stranieri 22,6 94,0 21,5 8,6
Domiciliati (C) 12,8 87,9 13,3 5,5
Dimoranti (B) 20,8 68,1 18,4 8,9
Frontalieri (G) 26,4 85,7 24,3 8,0
Altri 35,0 28,1 36,5 7,4
Fonte: RSS, UST, elaborazione Ustat

Un primo passo consiste nell’isolare quegli individui, svizzeri o stranieri, che non hanno una controparte comparabile nell’altro gruppo in termini di caratteristiche individuali1 e che quindi non dispongono di un salario di riferimento per un confronto equo. Nel paragone tra popolazione straniera nel suo insieme e quella svizzera, il 94,0% degli individui dispone di una controparte comparabile, componendo il cosiddetto supporto comune. All’interno di questo gruppo, il divario salariale osservato è del 21,5%, in linea con quello riscontrato nella popolazione complessiva (22,6%). Tuttavia, una volta considerate le differenze strutturali (come formazione, sezione economica e professione), il divario residuo si riduce all’8,6% [T. 3].

In termini di divario non spiegato dalla struttura, emergono risultati simili analizzando i diversi statuti di permesso: il divario residuo si attesta al 5,5% per i domiciliati, all’8,9% per i dimoranti, all’8,0% per i frontalieri e al 7,4% per gli altri permessi. Una differenza rilevante emerge invece nell’analisi della copertura del supporto comune, ovvero la quota di individui per cui è possibile un confronto: questa rimane elevata per i domiciliati (87,9% delle osservazioni iniziali) e per i frontalieri (85,7%), mentre si riduce per i dimoranti (68,1%) e, in maniera ancora più netta, per gli stranieri con altri permessi (26,7%). Questo risultato è dovuto principalmente all’esclusione di diversi profili professionali presenti tra i salariati svizzeri che non trovano una controparte tra gli stranieri, in particolare tra coloro con altri permessi. La larga maggioranza dei salariati stranieri trova invece un confronto nella manodopera svizzera. Tutto questo evidenzia ulteriormente il ruolo della struttura della forza lavoro straniera. In sintesi, questa breve analisi non pretende di esaurire una tematica tanto complessa e articolata, ma offre una base oggettiva al dibattito pubblico. Mostra come le caratteristiche della forza lavoro contribuiscano a spiegare e ridimensionare il divario salariale tra svizzeri e stranieri, che tuttavia resta presente e rilevante.

Definizioni

Glossario

Persone attive:
persone che compongono l’insieme degli occupati e dei disoccupati. Le persone attive costituiscono l’offerta di lavoro.

Persone non attive (o inattive):
persone in età lavorativa (15 e più anni) che non sono né occupate né disoccupate.

Tasso di attività standardizzato:
rapporto tra le persone attive e la popolazione di 15 e più anni.

Tasso d’attività netto:
rapporto tra le persone attive tra i 15 e i 64 anni rispetto al totale della popolazione in questa fascia di età.

Occupati secondo il concetto interno (ai sensi della SPO):
tutte le persone occupate che esercitano un’attività professionale per almeno un’ora alla settimana o che lavorano presso un’azienda familiare senza ricevere una remunerazione. Sono inclusi in questa definizione i dipendenti, gli indipendenti, i familiari coadiuvanti in un’azienda di famiglia, gli apprendisti, le reclute, i sottoufficiali e gli ufficiali che durante la scuola reclute o corso d’avanzamento conservano il posto di lavoro, gli allievi e gli studenti che esercitano un’attività lavorativa parallelamente agli studi e i pensionati che continuano a lavorare. La definizione si fonda sul concetto interno, ossia la popolazione economicamente attiva in Svizzera indipendentemente dal luogo di residenza (somma tra occupati residenti e non residenti che operano nelle aziende localizzate in Svizzera), per cui oltre agli svizzeri e agli stranieri domiciliati e dimoranti, conteggia pure i frontalieri, gli stranieri assunti da un datore di lavoro svizzero per meno di 90 giorni (assunzioni d’impiego) e gli svizzeri residenti all’estero.

Frontalieri di nazionalità straniera (ai sensi della STAF):
stranieri (detentori di un permesso di lavoro G) residenti in uno Stato estero che lavorano in Svizzera e che devono rientrare giornalmente o settimanalmente al proprio luogo di domicilio.

Disoccupati ai sensi dell’ILO:
Persone in età dai 15 ai 74 anni che rispondono contemporaneamente alle seguenti condizioni:
- non erano occupate nel corso della settimana di riferimento,
- hanno cercato attivamente un posto di lavoro nelle quattro settimane precedenti e
- erano disposte a iniziare un’attività.

Tasso di disoccupazione ILO:
rapporto tra le persone disoccupate ai sensi ILO e le persone attive di 15 e più anni.

Disoccupati iscritti (SECO):
persone registrate presso gli uffici regionali di collocamento, senza un impiego e immediatamente collocabili. È irrilevante sapere se esse percepiscono o meno un’indennità di disoccupazione.

Impieghi/Impieghi ETP:
persone impiegate in Svizzera con un reddito, sottoposto ai contributi AVS, di almeno 2.300 franchi annui, in aziende dei settori secondario e terziario.
Gli impieghi equivalenti al tempo pieno – ETP (ai sensi della STATIMP) risultano dalla conversione del volume di lavoro (misurato in termini di impieghi o di ore di lavoro) in impieghi a tempo pieno.

Posti liberi: numero di posti liberi alla fine del trimestre in esame. Un posto è considerato libero se l’impresa ha già intrapreso o sta per intraprendere le pratiche per il reclutamento di un nuovo addetto.

Informazioni

Maurizio Bigotta
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 34

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  1. Il confronto viene fatto su: settore pubblico/privato, sesso, età, posizione nella professione, formazione, tempo di lavoro, dimensione dell’impresa e sezione d’attività dell’azienda.↩︎