Trend contrastanti e dinamiche transfrontaliere

Ultimo aggiornamento: 24.11.2025, 08:11

©Ti-Press / Samuel Golay

Nel terzo trimestre del 2025 il mercato del lavoro ticinese mostra segnali contrastanti: l’occupazione secondo il concetto interno diminuisce rispetto allo scorso anno, a causa della stagnazione dei lavoratori frontalieri, mentre i residenti continuano a crescere. Per contro, la disoccupazione secondo i criteri ILO si riduce e rientra su livelli più tipici per il Ticino, a fronte di un aumento delle persone inattive, in particolare beneficiarie di rendite AI/AVS. Sul fronte dei posti di lavoro, gli impieghi complessivi restano in crescita, sostenuti dal tempo parziale, mentre gli equivalenti a tempo pieno mostrano una lieve flessione.

L’approfondimento di questo trimestre è dedicato al contesto transfrontaliero: il mercato del lavoro ticinese rimane fortemente integrato con le aree italiane confinanti, che continuano a rappresentare un bacino occupazionale importante per le aziende ticinesi. Le differenze salariali e la disponibilità di manodopera oltre frontiera incidono sulle dinamiche locali, influenzando da decenni i principali indicatori del mercato del lavoro cantonale. In particolare, contribuiscono a mantenere contenute le difficoltà di reclutamento, ma aumentano la competizione sul mercato del lavoro, con effetti sia sui livelli salariali sia sul tasso di disoccupazione cantonale.

Cifre in dettaglio

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Occupati, disoccupati e inattivi

Il terzo trimestre del 2025 fa registrare una contrazione nel numero di persone occupate (concetto interno): le oltre 242.000 persone occupate rappresentano quasi 3.000 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 e circa 6.000 rispetto al picco del 2023 [F. 2]. La diminuzione complessiva non è riconducibile ai residenti, che superano le 169.000 unità e confermano la crescita di circa 1.850 rispetto al 2024 quando il dato risultava immutato rispetto al 2023. L’evoluzione è invece da ricondurre alla riduzione dei frontalieri che sono calati dagli oltre 81.000 del 2023 a poco meno di 80.000 nel 2025, valore simile a quello del 2024 [T. 1]

Come già mostrato in passato questi trend sono relativamente nuovi. Storicamente la spinta alla crescita è sempre venuta dai lavoratori frontalieri, che solo negli ultimi 5 anni (nonostante la contrazione attuale) sono cresciuti del +10,7%, mentre i residenti sono cresciuti in misura più contenuta (+6,3%). Il cambiamento di tendenza potrebbe essere legato a diversi fattori, tra questi il nuovo accordo sulla tassazione dei frontalieri, l’introduzione di un salario minimo cantonale ma anche la congiuntura economica che sta soffrendo le forti incertezze internazionali [F. 5].

In questo contesto, torna a contrarsi il tasso di disoccupazione secondo i criteri internazionali dell’ILO: i 10.800 disoccupati rappresentano un tasso di disoccupazione del 6,0%, un valore più contenuto rispetto al 7,3% di 12 mesi fa, ma che si inserisce nei valori tipici per il mercato del lavoro ticinese [F. 3].

Il calo delle persone disoccupate è compensato dall’aumento di quelle occupate residenti — come visto in precedenza — e di quelle inattive. In particolare, tra le ultime sono aumentate le persone beneficiarie di una rendita AI/AVS, che sono ora quasi 92.000. Queste dinamiche contribuiscono a far calare nuovamente il tasso d’attività, che si attesta al 57,8% [F. 1].

T. 1 Indicatori chiave* della manodopera sul mercato del lavoro, in Ticino, nel terzo trimestre del 2025
Variazioni assolute
Variazioni %
III trimestre 2025 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Occupati secondo il concetto interno 242.169 -416 -2.831 -0,2 -1,2
Occupati residenti (apprendisti inclusi) 169.331 352 1.853 0,2 1,1
Frontalieri 79.812 245 26 0,3 0,0
Disoccupati ILO 10.813 -1.236 -2.401 -10,3 -18,2
Disoccupati iscritti 4.294 32 289 0,8 7,2
Persone non attive 131.451 1.336 2.063 1,0 1,6
*Le diverse fonti usate in questa tabella hanno definizioni e periodi di riferimento diversi, per questo le somme degli occupati residenti e dei frontalieri non coincidono con gli occupati secondo il concetto interno.
Fonte: SPO, RIFOS e STAF, UST; Seco

Gli impieghi

Considerando ora i posti di lavoro, si riscontra un aumento su base annua del numero di impieghi anche nel terzo trimestre del 2025. Gli oltre 254.000 impieghi sono in aumento dello 0,9% rispetto a un anno prima [T. 2]. I lavori a tempo parziale, che sono ora il 36,1% del totale dei posti di lavoro, risultano in aumento (+3,6%), mentre i tempi pieni risultano in calo (-0,6%). Di conseguenza, gli oltre 206.000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno risultano in lieve contrazione rispetto al 2024 (-0,1%) [F. 4].

T. 2 Impieghi, posti liberi e difficoltà di reclutamento (in %), in Ticino, nel terzo trimestre del 2025
Variazioni assolute
Variazioni %
III trimestre 2025 Trimestrale Annuale Trimestrale Annuale
Impieghi 254.129 -465 2.257 -0,2 0,9
Impieghi ETP 206.143 -1.281 -140 -0,6 -0,1
Posti liberi 1.327 -142 64 -9,7 5,1
Difficoltà di reclutamento (%) 16,8 -4,1 -1,9
Fonte: STATIMP, UST

Oltre ai posti di lavoro occupati (impieghi) vengono conteggiati anche i posti attualmente liberi. In Ticino questi equivalgono a poco più di 1.300, valore simile a un anno fa, e rappresentano lo 0,5% dei posti di lavoro. Per colmare i posti di lavoro offerti, le aziende riscontrano relativamente poche difficoltà: solo il 16,8% riscontra difficoltà a reperire (o non trova) la manodopera necessaria. Rispetto al livello svizzero, dove il 36,3% delle aziende riscontra difficoltà, questo risultato ha un valore relativamente contenuto. Questo è il risultato dell’integrazione del mercato del lavoro ticinese all’interno di un sistema transfrontaliero fortemente integrato, tematica toccata nell’approfondimento che segue.

Il contesto transfrontaliero

La disponibilità di forza lavoro proveniente dalle regioni limitrofe italiane ha contribuito in modo determinante allo sviluppo economico cantonale. Il confronto di alcuni indicatori di base [T.3] conferma questa integrazione: anche limitando il paragone alle province situate lungo il confine – Varese, Como, Lecco e Verbano-Cusio-Ossola – emerge un bacino occupazionale ampio e strettamente connesso con quello cantonale. Tale configurazione consente al Ticino di avere sul proprio mercato un numero di posti di lavoro nettamente superiore a quanto sarebbe possibile con la sola popolazione residente.

I dati relativi al 2024 indicano dei tassi di disoccupazione nelle aree confinanti generalmente inferiori a quello ticinese (6,6%), con valori compresi tra il 2,8% e il 5,4%. Questa dinamica è piuttosto recente — in passato i tassi erano più simili (si veda Bigotta, M. e Pellegrin, C. 2021) — e potrebbe riflettere il buon andamento congiunturale e strutturale di queste aree, tradizionalmente tra le più solide del mercato del lavoro italiano. In parallelo, il confronto salariale mette in luce differenze ancora rilevanti rispetto al Ticino, che sommate al quadro fiscale continuano a esercitare un ruolo importante nelle dinamiche di integrazione transfrontaliera.

T. 3 Indicatori dell’area transfontaliera, per regione, nel 2024 e salari nel 2022
Regione Popolazione Occupati Tasso disoccupazione Salario orario*
Ticino 358.903 241.310 6,6 % 30,58 CHF
Lombardia 10.035.481 4.537.824 3,7 % 12,95 CHF
Varese 881.907 392.098 3,6 % 12,95 CHF
Como 598.333 263.334 5,4 % 11,95 CHF
Lecco 333.804 143.912 3,1 % 12,95 CHF
Piemonte 4.255.702 1.854.204 5,4 % 11,95 CHF
Verbano-Cusio-Ossola 153.201 67.794 2,8 % 10,95 CHF
Fonti: UST e ISTAT, elaborazioni Ustat
* Note: I salari sono espressi sotto forma di mediana oraria e fanno riferimento all’anno 2022. Salari in euro convertiti in franchi con il tasso di cambio relativo al 12.2022.

Questa configurazione genera effetti differenziati, con implicazioni sia per il sistema produttivo sia per la popolazione residente. Da un lato, l’apporto di forza lavoro aggiuntiva ha mitigato nel tempo le difficoltà di reclutamento e la carenza di manodopera, che in Ticino risulta generalmente meno accentuata rispetto al resto della Svizzera [F. 6]. Dall’altro, la forte integrazione con un’area caratterizzata da livelli retributivi e costi della vita inferiori, nonché da condizioni quadro – anche fiscali – più favorevoli per i lavoratori frontalieri, ha contribuito a esercitare una pressione sui salari cantonali, limitandone l’evoluzione e mantenendoli su livelli inferiori rispetto al contesto nazionale. Tale posizionamento si riflette anche nella minore incidenza di posti vacanti rispetto alla media svizzera (storicamente prossima all’1% dei posti di lavoro in Ticino, contro il 2% nel complesso del Paese) [T. 2]. Inoltre, la presenza di una forza lavoro potenziale più ampia implica una maggiore competizione per i posti disponibili, dinamica che si osserva anche nei livelli storicamente più elevati del tasso di disoccupazione in Ticino rispetto alla media svizzera [F. 3].

Per queste ragioni, è sempre più importante osservare il mercato del lavoro non solo entro i confini cantonali, ma nella sua dimensione transfrontaliera più ampia. Le sfide che attendono l’economia e la società ticinese si inseriranno in un contesto sempre più interconnesso, nel quale comprendere la realtà occupazionale oltre frontiera sarà essenziale. Questa prospettiva risulta particolarmente rilevante in una fase segnata da transizioni strutturali – come quelle demografica, digitale o ambientale – nelle quali aspetti come disponibilità, qualità e mobilità della forza lavoro aiutano a interpretare le dinamiche osservate.

Definizioni

Glossario

Persone attive:
persone che compongono l’insieme degli occupati e dei disoccupati. Le persone attive costituiscono l’offerta di lavoro.

Persone non attive (o inattive):
persone in età lavorativa (15 e più anni) che non sono né occupate né disoccupate.

Tasso di attività standardizzato:
rapporto tra le persone attive e la popolazione di 15 e più anni.

Tasso d’attività netto:
rapporto tra le persone attive tra i 15 e i 64 anni rispetto al totale della popolazione in questa fascia di età.

Occupati secondo il concetto interno (ai sensi della SPO):
tutte le persone occupate che esercitano un’attività professionale per almeno un’ora alla settimana o che lavorano presso un’azienda familiare senza ricevere una remunerazione. Sono inclusi in questa definizione i dipendenti, gli indipendenti, i familiari coadiuvanti in un’azienda di famiglia, gli apprendisti, le reclute, i sottoufficiali e gli ufficiali che durante la scuola reclute o corso d’avanzamento conservano il posto di lavoro, gli allievi e gli studenti che esercitano un’attività lavorativa parallelamente agli studi e i pensionati che continuano a lavorare. La definizione si fonda sul concetto interno, ossia la popolazione economicamente attiva in Svizzera indipendentemente dal luogo di residenza (somma tra occupati residenti e non residenti che operano nelle aziende localizzate in Svizzera), per cui oltre agli svizzeri e agli stranieri domiciliati e dimoranti, conteggia pure i frontalieri, gli stranieri assunti da un datore di lavoro svizzero per meno di 90 giorni (assunzioni d’impiego) e gli svizzeri residenti all’estero.

Frontalieri di nazionalità straniera (ai sensi della STAF):
stranieri (detentori di un permesso di lavoro G) residenti in uno Stato estero che lavorano in Svizzera e che devono rientrare giornalmente o settimanalmente al proprio luogo di domicilio.

Disoccupati ai sensi dell’ILO:
Persone in età dai 15 ai 74 anni che rispondono contemporaneamente alle seguenti condizioni:
- non erano occupate nel corso della settimana di riferimento,
- hanno cercato attivamente un posto di lavoro nelle quattro settimane precedenti e
- erano disposte a iniziare un’attività.

Tasso di disoccupazione ILO:
rapporto tra le persone disoccupate ai sensi ILO e le persone attive di 15 e più anni.

Disoccupati iscritti (SECO):
persone registrate presso gli uffici regionali di collocamento, senza un impiego e immediatamente collocabili. È irrilevante sapere se esse percepiscono o meno un’indennità di disoccupazione.

Impieghi/Impieghi ETP:
persone impiegate in Svizzera con un reddito, sottoposto ai contributi AVS, di almeno 2.300 franchi annui, in aziende dei settori secondario e terziario.
Gli impieghi equivalenti al tempo pieno – ETP (ai sensi della STATIMP) risultano dalla conversione del volume di lavoro (misurato in termini di impieghi o di ore di lavoro) in impieghi a tempo pieno.

Posti liberi: numero di posti liberi alla fine del trimestre in esame. Un posto è considerato libero se l’impresa ha già intrapreso o sta per intraprendere le pratiche per il reclutamento di un nuovo addetto.

Informazioni

Maurizio Bigotta
Settore Economia, Ufficio di statistica
Tel: +41 (0)91 814 50 34

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