GIORNATA DEL MALATO, 5 MARZO 2000 - "La cura dei malati - solo un affare di donna?"

Visita alla Casa dei Ciechi - Ricordone, Lugano

L'anno internazionale degli anziani, che si è appena concluso, è stata l'occasione per approfondire il dibattito su tutte le questioni che riguardano l'invecchiamento e la longevità. Come sapete gli anziani di oggi vivono più a lungo e in migliori condizioni economiche dei propri genitori. Ma c'è anche un altro aspetto da rilevare: le donne sono indiscutibilmente più longeve, la loro speranza di vita alla nascita supera gli ottant'anni.
Visto che non conosciamo ancora bene le ragioni precise di questa maggiore longevità delle donne, potremmo anche considerarla, con un po' di fantasia, come un riconoscimento del loro enorme contributo allo sviluppo delle cure.
Le cure accompagnano la nostra vita. Ne ha bisogno il bambino per crescere, l'anziano quando le forze diminuiscono, gli adulti quando sono ammalati o in difficoltà.
E a giusto titolo le donne possono reclamare un riconoscimento per l'opera svolta da sempre nel campo delle cure che sono dispensate con intensità diversa secondo l'età e lo stato di salute, ad ogni tappa e in ogni momento della nostra vita.
E’ pure vero che alla accresciuta longevità dobbiamo pagare un prezzo.
Alcuni anziani soffrono di patologie diverse che ne limitano l'autonomia.
Ma oggi disponiamo di molti strumenti per compensare la limitazione dell'autonomia. Esistono parecchi mezzi ausiliari che permettono di compensare un handicap, cure di riabilitazione per il ricupero funzionale, modi diversi di organizzare lo spazio che facilitano lo spostamento e l'orientamento, la riorganizzazione delle attività quotidiane in funzione delle capacità individuali.
E a voi, cari anziani e gentili ospiti che vivete in questa comunità, va riconosciuto il diritto

Vi assicuro che io stessa e i collaboratori del dipartimento che dirigo, saremo attenti a tutte le questioni che riguardano le persone anziane.
Tutto questo sempre ricordando che l'aspirazione della popolazione oggi, non è più soltanto quella di non essere ammalata, ma di vivere meglio e di usufruire di tutte le possibilità offerte dai servizi di cura.
Grazie a chi ha organizzato questa giornata e a questo istituto che ci hanno ospitato.
E grazie per l'occasione che mi è stata data di incontrare, responsabili dei servizi, utenti dei servizi e personale curante.

Patrizia Pesenti
Consigliere di Stato